Azzerato il nuovo clan Sibillo: «Paga il pizzo e inginocchiati»

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Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati tutti gli oggetti presenti nel palazzo riconducibili al clan, a cominciare dal busto che riproduceva il volto di Emanuele Sibillo, ucciso a 19 anni il 1 luglio 2015.

A farne le spese gli esercenti delle attività del centro storico, pizzerie ed esercizi commerciali, costretti a subire le richieste estorsive, le intimidazioni e le azioni violente

Forte dell’appoggio del clan Contini, gli uomini dei Sibillo non usavano mezze parole per intimidire i gestori dei negozi cui chiedevano il “pizzo”. (ROMA on line)

Ne parlano anche altri giornali

cronaca. E' uno dei gruppi chiamati 'paranza dei bambini', i cui componenti sono giovanissimi diventati in brevissimo tempo baby boss. (TG La7)

Era in questo palazzo, denominato "della buonanima", che i membri del clan davano appuntamento ai commercianti ed era davanti all'altarino che venivano avanzate le richieste estorsive. Sfogliando le carte della Procura, emergono dettagli delle rappresaglie del sodalizio criminale ed emerge come l'altarino dedicato al boss Emanuele Sibillo, ucciso nel 2015, situato in un palazzo vico Santi Filippo e Giacomo, rappresentasse un luogo simbolo. (NapoliToday)

È stata smontata la struttura a protezione degli oggetti contenuti, tendaggi, vetrate e fioriere, oltre a un busto raffigurante il volto di Emanuele Sibillo, foto e luci (ROMA on line)

Questo è Emanuele Sibillo, il capo della paranza dei bambini ucciso ad appena venti anni in un agguato di camorra. Il primo arresto per Emanuele Sibillo arriva nel 2010, quando ha 15 anni: la polizia fa irruzione in casa sua e lui lancia due pistole dalla finestra per non farle trovare. (Fanpage.it)

Nei Decumani sono perfettamente visibili, sui muri, le scritte inneggianti il clan e il simbolo del ‘baby boss’ ucciso, “ES17” L’urna funeraria con le ceneri del baby boss Emanuele Sibillo era all’interno di un altare dedicato alla Madonna. (Internapoli)

Le intercettazioni danno la dimensione del clima di violenza attraverso il quale costringevano i commercianti a pagare il ‘pizzo’. I Sibillo si erano anche appropriati di una residenza per anziani che gestivano a loro piacimento. (Cronache della Campania)