Acilia, riduce in schiavitù la compagna ventenne: arrestato

Corriere Roma INTERNO

I carabinieri della stazione di Acilia, nella zona sud di Roma, hanno rintracciato e arrestato un cittadino romeno di 25 anni, con precedenti.

È stata la mamma della giovane ragazza in tarda serata a chiamare il numero di emergenza dopo che la vittima, in stato di agitazione, è riuscita ad allontanarsi dal suo sfruttatore, per trovare riparo nell’abitazione di famiglia ad Ostia.

È indiziato di aver ridotto in schiavitù la propria compagna, una ragazza romana di 20 anni, sottoponendola a gravi vessazioni psicologiche, violenze fisiche e privazioni di libertà, per costringerla a prostituirsi. (Corriere Roma)

Su altre fonti

Le indagini sono partite a seguito di una denuncia sporta da due cittadine bulgare nei confronti di un’altra cittadina straniera per questioni riguardanti il pagamento del canone di locazione delle ‘postazioni’ su strada ubicate nei pressi di un bar nella zona della locale stazione ferroviaria, dove le denuncianti erano solite prostituirsi. (LaPresse)

L'organizzazione 'reclutava' giovani donne dalla Bulgaria, pagandole circa 6000 euro ciascuna, per obbligarle poi a prostituirsi in strada, tenendole in schiavitù. Le ragazze, sottoposte a percosse e soprusi, erano costrette a prostituirsi ogni giorno dalle 19 alle 4:30, anche durante le restrizioni imposte dalla pandemia (leggo.it)

È stata la mamma della giovane ragazza in tarda serata a chiamare il numero di emergenza dopo che la vittima, in stato di agitazione, è riuscita ad allontanarsi dal suo sfruttatore, per trovare riparo nell’abitazione di famiglia ad Ostia. (Canale Dieci)