Ufficiale: il Piemonte resta in zona gialla

Prima Biella INTERNO

Lo ha confermato poco fa il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Lo ha annunciato poco fa il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con un post su Facebook.

Ufficiale: il Piemonte resta in zona gialla. “È ufficiale: il Piemonte resta in #zonagialla.

Apprezziamo l’impegno espresso in Senato dal premier Draghi per anticipare i tempi della validazione del Report e ora aspettiamo che questo impegno diventi realtà”

Ufficiale: il Piemonte resta in zona gialla. (Prima Biella)

La notizia riportata su altri media

La pressione ospedaliera continua a scendere, con l’occupazione delle terapie intensive al 22% e quella dei posti ordinari al 33%. Questa la dichiarazione apparsa sulla pagina social del presidente Alberto Cirio (newsbiella.it)

Cirio: “Momento importante” Di. I contagi compiono un balzo in avanti – 1.307 casi positivi contro i 501 di ieri, con quasi il doppio di tamponi, 27.569 contro 14.438 – ma il Piemonte resta per la prossima settimana in giallo. (Orizzonte Scuola)

Oltre al presidente della Regione, coinvolti anche Appendino, Fassino e Chiamparino "Abbiamo ricevuto un invito a comparire, io e il mio assessore all'Ambiente, su dati che partono dal 2015, quindi riguardano anche i governi precedenti. (Video - La Stampa)

La conferma arriva dal presidente della Regione, Alberto Cirio: “Abbiamo appena ricevuto la validazione dei dati del report settimanale del Ministero della Salute. Apprezziamo l’impegno espresso in Senato dal premier Draghi per anticipare i tempi della validazione del Report e ora aspettiamo che questo impegno diventi realtà” (LaGuida.it)

Apprezziamo l’impegno espresso in Senato dal premier Draghi per anticipare i tempi della validazione del Report e ora aspettiamo che questo impegno diventi realtà» La Regione ha infatti ricevuto la validazione dei dati del Report del Ministero della Salute. (QC QuotidianoCanavese)

La pressione ospedaliera continua a scendere, con l’occupazione delle terapie intensive al 22%, e quella dei posti ordinari al 33%. La causa non è comunque un aumento dei contagi a scuola, quanto gli assembramenti fuori dalle scuole e nell’uso del trasporto pubblico (QuiFinanza)