Muore all'età di 101 anni Lawrence Ferlinghetti, mito della Beat Generation

San Francisco aveva un’atmosfera mediterranea”, ha detto al New York Times.

A dare la notizia il figlio Lorenzo, spiegando come il decesso è avvenuto ieri nell’abitazione del poeta a San Francisco ed è stato causato da una malattia polmonare.

Poeta illustre, giornalista, artista e fondatore della casa editrice City Lights Booksellers and Publishers, Lawrence Ferlinghetti è morto ieri a San Francisco. (Com.Unica)

La notizia riportata su altri giornali

LA LIBRERIA CITY LIGHTS A SAN FRANCISCO. UNA VITA “BEAT”. Lawrence Ferlinghetti è nato a Yonkers (nella contea del Westchester nello stato di New York) nel 1919, da madre francese (Lyons Albertine Mendes-Monsanto) e padre italiano, originario di Brescia (Carlo Ferlinghetti). (Artribune)

Era il vecchio proprietario dell'iconica libreria City Lights di San Francisco, tempio della generazione Beat. Ha scritto sino alla fine, anche negli ultimi anni senili: nel 2019 è uscito Little Boy, autoritratto in prosa in cui l'autore si descrive con un flusso di parole senza freni e punteggiatura. (Euronews Italiano)

Addio al demiurgo della Beat Generation, abile nell’intuire la genialità di Allen Ginsberg e nel pubblicarne l'”Urlo”, pagando a caro prezzo, compreso il carcere, per il proprio coraggio ma lanciando un mito universale di cui oggi tutti apprezziamo la grandezza. (articolo21)

Anche se è essenzialmente un poeta, Ferlinghetti ha scritto due romanzi, "Lei" e "L’amore ai tempi della rabbia", e due raccolte di testi teatrali, "Routines" e "Unfair Arguments with the Existence". Dopo aver sposato Selden Kirby-Smith nel 1951, per un paio di anni, insegnò francese, fu critico letterario e iniziò a dipingere, stabilendosi a San Francisco (Girodivite)

Una forma di amore che non proverò mai per nessuno altro”. Come è morto Ferlinghetti, leggenda della Beat Generation? Un personaggio dalle mille sfaccettature, per chiunque Lawrence era una leggenda, colui in grado di sfidare la censura pubblicando il “Grido” di Allen Ginsberg. (MAM-e)

Diciamo: “Le fantasie più divertenti non sono mai così vere come i vecchi racconti…”. Ma questo libro su San Francisco, e questa dedica, sono una storia che si racconterà un’altra volta (La Voce di New York)