Plastica monouso: domani scatta il divieto. Quali sono i prodotti banditi

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

“Possibile invece – ricorda Minutolo – vendere prodotti a marchio biodegradabile e compostabile”.

Roma, 12 gennaio 2022 - Plastica monouso al bando: dopo tanti rinvii, domani 14 gennaio scatta il nuovo corso europeo.

Gli oggetti vietati. Dunque sono messi al bando i prodotti in plastica monouso come piatti, bicchieri, cannucce, cotton fioc, bastoncini per i palloncini, miscelatori di cocktail, alcuni attrezzi da pesca e contenitori in plastica per alimenti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

Si stima che la plastica che galleggia negli oceani si aggiri tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate e che la metà di questa sia composta proprio da plastica usa e getta. Startup aiuta pescatori a riutilizzare la plastica recuperata (Sky Tg24 )

Niente più piatti e bicchieri di plastica, bastoncini per le orecchie, posate e bacchette, cannucce, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, agitatori da cocktail, buste e pacchetti Addio agli oggetti usa e getta e agli attrezzi da pesca non biodegradabili e non compostabili. (La Stampa)

Plastica: ecco le multe per chi trasgredisce. Ma quali sono gli oggetti che non troveremo più in vendita a partire da questa data? Come abbiamo anticipato, tra qualche giorno la plastica, intesa come piatti e posate, verrà messa al bando. (Formatonews)

Direttiva SUP vs Dlgs italiano. In realtà il provvedimento italiano introduce una grande novità rispetto alla direttiva SUP, nell’ambito dei termini e del loro significato. Entrerà in vigore domani il decreto attuativo della direttiva europea sulla riduzione della plastica monouso. (Rinnovabili)

Con la pandemia, oltretutto, è aumentato l’uso degli oggetti di plastica usa e getta con conseguente aumento dell’inquinamento. Per chi immetterà sul mercato o venderà prodotti non conformi sono previste multe che andranno da 2.500 a 25.000 euro. (Approdo Calabria)

Le disposizioni sono dettate dal decreto legislativo 196/21 che attua la direttiva 2019/904/Ce. L’obiettivo è scongiurare il rischio che i materiali di plastica finiscano nelle acque o vengano abbandonati, rischiando di ledere il suolo attraverso la frammentazione e la decomposizione chimica. (Giornale di Sicilia)