L’elezione di Leone XIV, il nuovo Papa che unisce piazza San Pietro e Pavia

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Redazione Interno Redazione Interno   -   L’annuncio, inatteso già al secondo giorno di conclave, ha scosso l’aria carica di trepidazione in piazza San Pietro. "Annuntio vobis gaudium magnum habemus Papam": le parole pronunciate dal cardinale protodiacono hanno fatto esplodere un boato di gioia tra la folla, che da ore si stringeva attorno al colonnato berniniano, mentre il fumo bianco si alzava dalla Cappella Sistina. Tra i fedeli accorsi da ogni angolo del mondo, c’era anche William Jordan, un giovane americano che, con la voce rotta dall’emozione, ha confessato: «Sono orgoglioso che il nuovo Pontefice venga dagli Stati Uniti». Un dettaglio non secondario, considerando che Leone XIV – al secolo Jean-Luc Prevost – è il primo papa americano della storia, ma anche il primo agostiniano a sedere sul soglio di Pietro dopo secoli.

Mentre i riflettori si accendevano sul sagrato, dove migliaia di persone scandivano «Viva il Papa!» e «Leone, Leone!», a Pavia, nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, la notizia ha raggiunto i religiosi agostiniani nel momento più solenne: la fine del Vespro. Padre Gianfranco Casagrande, priore della comunità, non ha nascosto l’entusiasmo: «Siamo in festa. Prevost ha il cuore a Pavia». Senza perdere tempo, hanno acceso una lampada accanto alle reliquie di Sant’Agostino, quasi a suggellare un legame che ora, con l’elezione, assume un significato ancora più profondo.