Rubava bancomat a pazienti in fin di vita, denunciata infermiera a Prato

La Repubblica Firenze.it INTERNO

Poi la sanitaria andava a fare spese per importi inferiori ai 25 euro in modo da non inserire il codice Pin, che naturalmente non sapeva.

Scoperta dai carabinieri un'operatrice sociosanitaria dell'ospedale Santo Stefano di Prato che rubava bancomat a pazienti in fin di vita e, in un caso, perfino a una donna appena morta.

Siamo molto dispiaciuti e abbiamo immediatamente collaborato all'indagini", ha detto la direttrice dell'ospedale di Prato, Sara Melani. (La Repubblica Firenze.it)

La notizia riportata su altri media

Usò anche bancomat di donna morta Un’infermiera è stata denunciata perché accusata di aver derubato pazienti in fin di vita dell’ospedale di Prato dove lavorava. Derubava pazienti in fin di vita, denunciata infermiera a Prato. (Fanpage.it)

- prosegue il signor Romei - La cosa migliore sarebbe fare la spesa a qualche famiglia bisognosa, almeno siamo sicuri che l'aiuto vada a buon fine. - prosegue Carlo -Non ci importa la galera, non la fa più nessuno. (notiziediprato.it)

Un’operatrice sociosanitaria di 55 anni che lavora all’ospedale Santo Stefano di Prato, reparto di chirurgia, rubava bancomat a pazienti in fin di vita e, in un caso, perfino a una donna appena morta. (La Sicilia)

"Credo che i carabinieri abbiano lavorato bene - aggiunge mamma Graziella - ed è bello sapere che andranno avanti con le indagini. "Dopo appena due giorni, i carabinieri ci hanno comunicato che era stata individuata la responsabile del furto della carta bancomat", spiega Romei. (LA NAZIONE)

shadow. «Se potessi guardarla negli occhi resterei in silenzio, nessuna parola potrebbe esprimere il disprezzo che ho per il suo gesto». Tra queste c’era quella di sua figlia Antonella, di 53 anni, morta per una malattia. (Corriere Fiorentino)

A sospettare il furto, poi scoperto messo in atto da un’infermiera di Prato, è stato il padre di una donna deceduta in ospedale. Le indagini adesso sono state estese in altri ospedali nei quali ha lavorato la donna (il Fatto Nisseno)