Crisi mondiale: le Nazioni petrolifere corrono ai ripari dopo il crollo dei prezzi

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Il crollo del mercato di aprile, che ha fatto precipitare i prezzi del petrolio verso i 60 dollari al barile, sta creando ulteriori sfide fiscali ai petrostati e ai Paesi produttori di petrolio che dipendono fortemente dalle entrate petrolifere, oltre alle difficoltà legate alle tariffe. Mentre il prezzo del Brent è sceso a 63 dollari al barile, i principali produttori della regione del Golfo, così come il Brasile e la Nigeria, stanno cercando di contenere le conseguenze del crollo dei prezzi. (Scenari Economici)
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Il trambusto generato dalla guerra dei dazi di questi giorni ha colpito anche il petrolio statunitense. Il West Texas Intermediate è crollato fino a 55 dollari prima di risalire a circa 61 dollari al barile nelle ultime ore. (Investire.biz)

Nella seduta di giovedì 10 aprile il petrolio (E-Mini Crude Oil future) ha subito una nuova flessione ed è sceso in area 59-58,80 dollari. Il forte ipervenduto registrato dagli oscillatori più reattivi può tuttavia impedire un ulteriore cedimento e favorire una fase riaccumulativa al di sopra del sostegno grafico posto in area 56,50-56$. (Milano Finanza)