Il Regno Unito non ha ancora riconosciuto il green pass europeo

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Euractiv ha riportato le dichiarazioni di un portavoce della Commissione europea secondo cui “non c’è ancora un calendario concreto” che possa dirci quando il Regno unito riconoscerà il green pass

Infatti, in assenza di un meccanismo automatico di reciprocità, sta alle singole autorità nazionali dei paesi di provenienza decidere se accettare o meno una vaccinazione effettuata in Regno unito come valida per il rilascio del green pass. (Wired.it)

Ne parlano anche altre fonti

L'autorizzazione condizionata alla commercializzazione prevede più salvaguardie rispetto all'approvazione di emergenza accordata negli Usa e nel Regno Unito" ai preparati contro Covid-19. "In generale - rimarca ancora l'eurodeputato - serve una buona attuazione del certificato Ue Covid", o Green pass. (SassariNotizie.com)

L’Italia è Campione d’Europa nella battaglia per “liberare”, temporaneamente, i vaccini e i farmaci per il Covid dai brevetti: con 53.766 firme ad ora, è stata superata la soglia minima prevista per l’Italia nella campagna europea Diritto alla cura. (politicamentecorretto.com)

La Commissione smentisce le voci che iniziano a circolare su un possibile impegno europeo di diversa natura nel Paese nordafricano. Ad ogni modo, aggiunge, “non siamo a conoscenza di alcuna discussione di missioni militari in Libia”. (EuNews)

Bruxelles – Poche ore dalla presentazione a Bruxelles del nuovo meccanismo europeo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM) e la Cina ha lanciato il proprio mercato del carbonio, che probabilmente sarà il più grande al mondo. (EuNews)

Come se lo sfruttamento delle armi informatiche per affrontare le guerre ibride non fosse un segreto di Pulcinella. Bruxelles – L’Unione Europea prova a ruggire contro la Cina, ma è difficile che Pechino si lascerà spaventare dall’accusa arrivata oggi (lunedì 19 luglio) sulla responsabilità per gli attacchi informatici ai Ventisette. (EuNews)

Una legge del 2015 stabiliva l’obbligo, confermato dal Partito conservatore di Johnson nel 2019, di destinare lo 0,7% della ricchezza nazionale (Pil) a quei Paesi. Nei patti era convenuto che Regno Unito e Unione Europea avrebbero trovato un’intesa per tenere insieme questa voglia di indipendenza britannica con il rispetto delle regole della concorrenza previste dal mercato unico europeo. (http://gazzettadalba.it/)