«Le vittime di coronavirus sono 20mila in più»: l'Inps boccia i numeri della Protezione Civile

Leggo.it INTERNO

Secondo l'Inps, i numeri sono molto diversi da quelli ufficiali della, che conta più di 32mila vittime dall'inizio della pandemia.

Secondo l'Inps, i numeri sono molto diversi da quelli ufficiali della Protezione Civile, che conta più di 32mila vittime dall'inizio della pandemia.

Il periodo dal 1° marzo al 30 aprile 2020 registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi.

L'Inps fa 'parlare' i numeri: «Il periodo dal 1° gennaio al 28 febbraio 2020 registra un numero di decessi inferiore di 10.148 rispetto ai 124.662 attesi dalla baseline. (Leggo.it)

La notizia riportata su altri giornali

Coronavirus, i dati del 22 maggio. Veniamo ai numeri nel dettaglio. Roma, 22 maggio 2020 - Il bollettino della Protezione civile sul Coronavirus in Italia con i dati di oggi, 22 maggio dà buone notizie. (QUOTIDIANO.NET)

Finora i morti ufficiali, secondo il bollettino che viene diramato ogni giorno, superano le 32 mila unità. Il numero di morti per Covid dichiarato è stato di 27.938. (Caffeina Magazine)

In Italia il totale delle persone che hanno contratto il coronavirus è di 228.006,Il numero totale di attualmente positivi è di 60.960, con una decrescita di 1.792 assistiti rispetto a ieri. 9.269 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 355 pazienti rispetto a ieri. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)

Tra gli attualmente positivi, 640 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 36 pazienti rispetto a ieri. 51.051 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. (Rai News)

Per farla breve: i bollettini della Protezione civile non tengono conto dei decessi avvenuti in casa. Di queste, secondo la Protezione civile, circa 32.300 (dato comunicato ieri sera) di coronavirus. (La Legge per Tutti)

Condotto dal 1 gennaio al 30 aprile, lo studio Inps si basa sui dati degli archivi amministrativi aggiornati al 30 aprile 2020. Sempre secondo lo studio infatti, nel Nord, tra marzo e aprile, i decessi sono aumentati dell’84%, a fronte di un più controllato 11% al Centro e un 5% al Sud. (MeteoWeek)