A un uomo è stato trapiantato il cuore di un maiale

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Nel 1983, venne trapiantato un cuore di babbuino in un bimbo, ribattezzato Baby Fae, che però visse venti giorni appena.

Non un maiale qualsiasi. Il maiale geneticamente modificato è stato fornito da un'azienda di medicina rigenerativa con sede in Virginia; la mattina dell'intervento l'e'quipe chirurgica, guidata dal dottor Griffith, ha rimosso il cuore dal suino e lo ha inserito in un dispositivo per mantenerlo inalterato

I precedenti. (RagusaNews)

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L’intervento è stato eseguito dagli esperti dell’Universita’ del Maryland, che comunicano anche qualche dettaglio sulla storia del paziente 57enne che si è sottoposto al trapianto. Io voglio vivere, e’ un salto nel buio, ma e’ la mia ultima scelta”, ha detto l’uomo a poche ore dal trapianto. (MeteoWeb)

Il cuore di un maiale geneticamente modificato è stato impiantato in un uomo. David Bennet, 57 anni, è oggi il primo uomo al mondo a cui è stato impiantato un cuore animale. (Il Riformista)

Così, quando i medici gli hanno prospettato la possibilità di trapiantargli il cuore di un maiale geneticamente modificato, un'operazione mai tentata prima e dall'esito incerto, non ha esitato. Prima dell'operazione le sue condizioni erano disperate, tanto da convincere i medici che un trapianto di cuore tradizionale avrebbe avuto pochissime chance di successo. (ilGiornale.it)

Bennett è ancora attaccato alla macchina che lo teneva in vita prima dell'operazione e la sua prognosi è incerta. Il maiale geneticamente modificato è stato fornito da un'azienda di medicina rigenerativa con sede in Virginia; la mattina dell'intervento l'équipe chirurgica ha prelevato il cuore dall'animale e lo ha inserito in un dispositivo per mantenerlo inalterato (Napoli Magazine)

– Primo trapianto di successo del cuore di un maiale geneticamente modificato su un uomo. L’operazione, scrive il New York Times, è durata otto ore ed è stata eseguita a Baltimora. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

I suini riducono il rischio della trasmissione di virus. Poichè l’organo trapiantato è autologo - cioè composto dalle cellule del paziente - il paziente non dovrebbe assumere farmaci immunosoppressivi potenzialmente dannosi (Gazzetta del Sud)