Merz e Macron provano a rilanciare l’asse franco-tedesco, ma i nodi restano





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Redazione Esteri
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Bruxelles-Parigi. Non c’è voluto molto perché Friedrich Merz, fresco di nomina a cancelliere tedesco, scegliesse la Francia come prima tappa del suo giro diplomatico. Un incontro bilaterale con Emmanuel Macron, all’apparenza cordiale – selfie su Instagram incluso, con tanto di caption affettuosa e musica dei Coldplay di sottofondo – ma che non nasconde le crepe tra Berlino e Parigi, emerse con chiarezza durante l’era Scholz.
I due, entrambi in difficoltà politica – Macron alle prese con un’opposizione sempre più agguerrita, Merz appena approdato alla Cancelleria dopo un voto risicato – hanno insistito sulla necessità di «affrontare insieme le sfide comuni», dalla difesa europea alla guerra in Ucraina. Promesse che, però, suonano come un tentativo di ridare slancio a un rapporto ormai logoro, più che l’inizio di una nuova stagione di collaborazione.
Intanto, Merz ha già spostato l’attenzione verso est, incontrando a Varsavia il premier polacco Donald Tusk. Un vertice che ha messo in luce l’intesa tra Germania e Polonia su temi spinosi come la migrazione irregolare e la sicurezza continentale, segnalando un possibile riallineamento delle priorità tedesche.