Aiuti sì, riconoscimento no: il compromesso dei Grandi al G20 sull'Afghanistan

La Repubblica INTERNO

L'impegno del G20 per impedire una catastrofe umanitaria in Afghanistan rischia di avere un esito paradossale, perché di fatto contribuirà alla stabilizzazione del potere talebano.

Ma al momento non esistono alternative, tanto più che nel vertice di Roma ha cominciato a materializzarsi la spaccatura con l'asse russo-cinese, pronto ad abbracciare il nuovo governo di Kabul.

L'urgenza però è evitare che l'inverno porti alla fame la popolazione e spinga un'ondata di profughi verso i Paesi confinanti, creando una crisi geopolitica globale dagli effetti imprevedibili

(La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

/ Palazzo Chigi Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it In reatà è evitabilissima". (Il Gazzettino)

Anzi, i talebani considerano infedeli i difensori della democrazia e dei diritti delle donne: li arrestano con vari pretesti e li uccidono». Sì, perché Jamila ha anche ricevuto intimidazioni personali: «Quando i talebani hanno preso il controllo della città, hanno ricattato alcuni dei miei amici». (Vanity Fair Italia)

Il ruolo dell’Afghanistan nello Xinijang. Perché tanta disponibilità – evidentemente ricambiata – da parte della Cina nei confronti dei talebani? Il 23 settembre il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha dichiarato che l’Occidente doveva annullare le sanzioni economiche contro i talebani e inviare aiuti umanitari. (Tempi.it)

(LaPresse) -. (LaPresse)

Nato sotto un cattivo auspicio, ed evidentemente forzato rispetto al necessario consenso internazionale, non poteva che risultare del tutto inutile, come in effetti è stato. Un rifiuto che è stato ribadito a Doha, nonostante l’incontro sia stato preceduto da un attentato dell’Isis, che ha fatto strage in una moschea di Kunduz (il Giornale)

Il premier Mario Draghi al G20 straordinario sull'Afghanistan - LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili. COMMENTA E CONDIVIDI. . . . . . . "Un successo". "Le Nazioni Unite stanno cercando di ottenere dal governo dei taleban, dal governo afghano, di organizzare dei corridoi" umanitari, assicura. (Avvenire)