India-Pakistan, escalation pericolosa

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ISPI ESTERI

In un mondo già alle prese con conflitti irrisolti e focolai di crisi, l’innesco di nuove tensioni minaccia di divampare lungo una faglia geopolitica chiave. Per questo, il lancio dell’Operazione Sindoor, con cui l’India ha colpito diverse località in Pakistan e nel Kashmir, la notte scorsa è stato accolto da costernazione globale e appelli alla de-escalation. Il governo indiano ha dichiarato di aver ordinato il bombardamento di nove siti in Pakistan e sul lato pakistano della regione contesa del Kashmir in quella che ha descritto come una rappresaglia per l’attacco terroristico che due settimane fa aveva ucciso 26 turisti a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall’India. (ISPI)

La notizia riportata su altri giornali

L'Ue ricorda la necessità di una soluzione pacifica, negoziata, reciprocamente concordata e duratura al conflitto". I responsabili devono essere assicurati alla giustizia. (Il Messaggero)

Ne è convinto Diego Maiorano, professore associato di Storia dell’India contemporanea all’università di Napoli l’Orientale. Maiorano, l’operazione Sindoor ha colpito il Pakistan come mai nella storia recente. (Il Manifesto)

Quello fra India e Pakistan è un focolaio da domare, è una guerra che “il mondo non può permettersi”. Nelle parole e nell'invito alla moderazione del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres c'è lo stato d'animo con cui la comunità internazionale si sta muovendo nel provare ad arginare l'incendio. (HuffPost Italia)

Piantedosi in Pakistan durante il lancio dei missili dall’India: “Ora aspettiamo di ripartire”

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio, l’esercito indiano ha lanciato un attacco missilistico contro quelle che ha definito come nove “infrastrutture terroristiche” di organizzazioni con sede in Pakistan e collegate all’attentato in Kashmir del 22 aprile. (ISPI)

“Giustizia è stata fatta”. (Il Fatto Quotidiano)

In missione nei due Paesi da cui proviene la maggior parte dei migranti che sbarcano in Italia per firmare accordi che favoriscano i rimpatri degli irregolari e la collaborazione nel bloccare le partenze organizzate dai trafficanti in cambio di quote di ingressi regolari per lavoro, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si trovava in Pakis… (la Repubblica)