Cerved: imprese italiane, la crisi non si ferma: fallimenti in aumento del 17,2% nel 2024
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Dopo un periodo di apparente stabilità seguito alla moratoria sui prestiti introdotta durante la pandemia, i fallimenti delle imprese italiane tornano a crescere in modo preoccupante. L’aumento è del 17,2% rispetto al 2023. I casi registrati passano da 7.848 a 9.194 in un solo anno. Un dato che conferma la difficoltà crescente del tessuto produttivo italiano. Lo rileva l’Osservatorio Procedure e Liquidazioni di Cerved. (Economy Magazine)
Ne parlano anche altri giornali
Sempre più fallimenti, sempre meno aziende. I numeri nel nostro Paese non possono che allarmare: nel 2024 si registra una crescita del 17,2% delle procedure fallimentari avviate dalle imprese. Un aumento di quasi il doppio rispetto al 2023, un anno in cui era già stato registrato un +9,8%. (ByoBlu)
Dato in netta crescita rispetto all’anno precedente. Ad accusare il colpo sono state soprattutto le realtà imprenditoriali del Nord d’Italia, con le società di capitali e di servizi che hanno palesato lo scenario peggiore. (QuiFinanza)
La maggiore concentrazione si registra soprattutto nel Nord-Ovest del Paese (30% delle procedure, Lombardia in testa), tra le società di capitali (82%) e nei servizi (35%). A fine 2024 è stato registrato un ulteriore picco, con un aumento del 7,2% rispetto al 9,8% di fine 2023, ovvero da 7.848 a 9.194 casi in termini assoluti. (esgnews.it)

Il settore delle costruzioni sorprende per divergenze nella congiuntura: se da un lato si dimostra colpito da un gran numero di società in stato di fallimento dall’altro è il secondo (dopo il turismo) per numero di aziende in cerca di personale. (Il Sole 24 ORE)
servizi (35%); Società di capitali (82%); (Fiscal Focus)
Negli ultimi due anni, i fallimenti tra le imprese italiane sono aumentati significativamente, segnando un incremento del 9,8% nel 2023 e del 17,2% nel 2024, con i casi saliti da 7.848 a 9.194. I settori più colpiti includono il Nord Ovest del Paese (30% delle procedure), società di capitali (82%), e servizi (35%). (Fiscal Focus)