Cina, esperti Oms hanno avuto accesso ai dati

Libertà SALUTE

. – PECHINO, 16 LUG – La Cina ha respinto le accuse dell’Oms sulla mancata condivisione dei “dati originali” necessari all’indagine sulle origini del Covid-19, insistendo che agli esperti dell’agenzia dell’Onu è stato dato “un accesso adeguato” durante la loro missione a Wuhan all’inizio dell’anno.

“Abbiamo permesso di vedere i dati originali che richiedevano un’attenzione speciale, malgrado alcune informazioni riguardino la privacy e non possano essere copiate e portate fuori dal Paese”, ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, confutando le accuse mosse giovedì dal capo dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus

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(askanews) – Escludere l’ipotesi di un potenziale legame fra la pandemia e una fuga da un laboratorio è stata una decisione prematura: lo ha dichiarato il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, chiedendo alla Cina maggiore trasparenza sulle origini del coronavirus. (askanews)

"Abbiamo permesso di vedere i dati originali che richiedevano un'attenzione speciale, malgrado alcune informazioni siano coperte da privacy e non possano essere copiate e portate fuori dal Paese", ha detto Zhao confutando le accuse mosse dal capo dell'Oms (tvsvizzera.it)

Presente in oltre 100 paesi, sta portando verso un nuovo picco di casi e decessi di Covid-19 A circa un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia, la situazione pandemica potrebbe essere arrivata tutt’altro che alla fine del suo ciclo. (Notizie.it )

'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) vuole avviare una seconda indagine sulle origini del coronavirus in Cina, inclusi audit dei laboratori di Wuhan, dopo che ieri il direttore generale dell'agenzia, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che c'è stata una «spinta prematura» ad escludere la teoria secondo cui il virus sarebbe uscito da un laboratorio di Wuhan, dove sono state scoperte le prime infezioni umane del virus alla fine del 2019. (Ticinonline)

Ha spiegato che non era stata ancora presa alcuna decisione sulla somministrazione della terza dose alla popolazione adulta in generale. Pfizer e il suo partner tedesco BioNTech hanno annunciato che ad agosto chiederanno alle autorità sanitarie statunitensi l’autorizzazione per una terza dose (Flamina&dintorni)

Il rischio è quello di dover fare i conti con nuove ondate e nuovi ceppi per i quali non c’è cura specifica. Il rischio, dunque, di trovarsi subito di fronte a nuove e più pericolose varianti sarebbe ormai quasi certo. (DailyNews 24)