Dati diffusi dalla Protezione Civile: errori nel numero di deceduti, l’Inps non ci vede chiaro

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Tale indice è condizionato fortemente dalla modalità di classificazione delle cause dei decessi e dalla modalità con cui viene effettuato il tampone.

Il numero di morti dichiarate come contagi nello stesso periodo è stato di 27.938”.

Dati incoraggianti, quelli diffusi quotidianamente dalla Protezione Civile, che sembrerebbero promettere bene sull’andamento futuro.

Il periodo dall’1 marzo al 30 aprile invece registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi. (NewSicilia)

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Dello stesso avviso anche gli esperti di statistica, che da tempo rilevavano come i decessi dichiarati fossero sottostimati ( GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE ). La stima dell'Inps è in linea con quella elaborata dall'Istat con l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e della quale si attende a breve l'aggiornamento relativo al 30 aprile. (Sky Tg24 )

A confermare la forte incidenza del coronavirus su questa crescita di decessi rispetto a quelli attesi c'è poi la 'fotografia' territoriale fatta dalll'Inps: "Le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza presentano tutte una percentuale di. (PerugiaToday)

Il periodo dal 1° marzo al 30 aprile 2020 registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi. Quanto alle classi d'età, la diminuzione più forte si era registrata fra 0 e 49 anni (-13%), poi 60-69 anni (-12%), 70-79 anni (-10%), 80-89 anni (-9%), 50-59 anni e da 90 anni in su (-4%)" . (ilGiornale.it)

Il numero di morti dichiarate come Covid-19 nello stesso periodo è stato di 27.938. L’Inps fa ‘parlare’ i numeri, come riporta l’ Adnkronos : “Il periodo dal 1° marzo al 30 aprile 2020 registra un aumento di 46.909 decessi rispetto ai 109.520 attesi. (L'HuffPost)

Perché in Italia la mortalità da coronavirus è così alta e la malattia è così letale per chi contrae il virus. Il numero di morti dichiarate come Covid-19 nello stesso periodo era invece di 27.938. Un numero che rivela un maggiore impatto del Covid-19 sui decessi in Italia rispetto ai dati forniti quotidianamente dalla Protezione civile. (La Stampa)

Le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza presentano tutte una percentuale di decessi superiore al 200% e quasi tutto il nord-ovest dell'Italia ha un incremento dei decessi superiore al 50%. (AGI - Agenzia Italia)