Libano, il giallo del video che torna a spaccare Beirut

la Repubblica ESTERI

Questa mattina a Beirut un video ha acceso una polemica che è un sintomo ulteriore delle tensioni fortissime nella società libanese: nel video si vede Ibrahim Hoteit, portavoce dei familiari delle vittime dell'esplosione del porto del 4 agosto 2020

Dopo l’esplosione di violenza di giovedì scorso a Beirut, quando sette manifestanti sciiti sono stati uccisi da cecchini cristiani mentre marciavano verso un tribunale, continua lo scontro politico fra Amal ed Hezbollah da una parte e i partiti cristiani e parte del governo guidato dal premier sunnita Najib Mikati all’altra. (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Il mese scorso il gruppo militante terroristico di Hezbollah ha portato carburante iraniano nel paese per alleviare la carenza. Atteso questo focolaio di contrapposizione religiosa e politica interna, è tutto il Medio Oriente che rimane un’area di confronto tra grandi poteri e regione dalle crisi profonde. (ResegoneOnline)

La Banca Mondiale ha definito la crisi finanziaria del Libano una delle peggiori degli ultimi due secoli Dal 2019 il Libano è paralizzato in una spirale di crisi economica, politica e sociale che sta portando il Paese al collasso. (TGNEWS24)

E’ il golpe permanente; non serve che Nasrallah entri in persona nei palazzi del potere Inoltre Hezbollah non apprezza che Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale salvino il Libano su richiesta di un esecutivo che deve negoziare con loro. (articolo21)

Supporters of the Shiite Amal group fire weapons in the air during the funeral processions of Hassan Jamil Nehmeh, who was killed during yesterday clashes, in the southern Beirut suburb of Dahiyeh, Lebanon, Friday, Oct Schools, banks and government offices across Lebanon shut down Friday after hours of gun battles between heavily armed militias killed six people and terrorized the residents of Beirut. (Domani)

Advertisement. “Siamo impauriti da ciò che può succedere”. Il racconto da Beirut del nostro collaboratore. Fadi, collaboratore di Pro Terra Sancta a Beirut, racconta gli scontri che hanno interessato ieri la capitale libanese (politicamentecorretto.com)

Israele, di certo, vigila e non permetterà, meglio non vorrebbe né potrebbe permettere la vittoria finale di hezbollah e amal Non essendoci più quattrini, non si possono importare né petrolio né gas e, quindi, le centrali elettriche non producono energia. (Italia Oggi)