Tragedia di Gualdo Tadino vicino Perugia, Eliza forse uccisa nel sonno: spunta l'ipotesi della premeditazione

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Dissipati i fumi del dolore sul femminicidio-suicidio di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, arrivano le prime ipotesi. Teorie, queste, che non riguardano tanto il movente – ancora al vaglio degli inquirenti – quanto le dinamiche della tragedia. Secondo gli investigatori, infatti, Daniele Bordicchia potrebbe aver ucciso sua moglie Eliza Stefania Feru nel sonno, un dettaglio che potrebbe trovare la rima con la premeditazione. (Virgilio Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

Già una volta aveva lasciato casa, per poi fare ritorno. Lei, 29 anni, voleva lasciarlo dopo sette mesi di matrimonio. (leggo.it)

Era l’8 dicembre scorso quando la giovane barista, 28 anni appena, morì sul colpo a seguito di un incidente sulla superstrada Sora-Ferentino, tra Veroli e Castelmassimo. In sua memoria, domani, mercoledì 8 gennaio, alle ore 19:40, si terrà la fiaccolata con partenza dalla piazza di San Lucio verso la sua abitazione e ritorno nella Chiesa Parrocchiale di San Lucio dove verrà celebrata una Santa Messa in suffragio, alle ore 21:00. (Frosinone News)

Aveva 29 anni Eliza Stefania Feru, l'operatrice socio-sanitaria uccisa a colpi di pistola dal marito Daniele Bordicchia, 38enne guardia giurata, che si è poi suicidato con la stessa arma nella loro abitazione a Gualdo Tadino (leggo.it)

Sette mesi fa le nozze, poi, però, qualcosa pare che si sia incrinato nel matrimonio dei due giovani residenti a Gualdo Tadino. Lei avrebbe voluto lasciare il tetto coniugale e questo potrebbe essere il movente dell’epilogo tragico della vicenda. (Virgilio Notizie)

GUALDO TADINO (Perugia) L’ha uccisa mentre dormiva sul divano e poi si è tolto la vita in camera da letto. Emergono tutti i tragici contorni del femminicidio-suicidio che si è consumato sabato sera nella villetta di via degli Ulivi, nella frazione di Gaifana. (LA NAZIONE)

Vittima è stata Eliza Stefania Feru, ventinovenne cittadina italiana ma originaria della Romania, operatrice socio sanitaria all’Istituto Serafico di Assisi dove si occupava dell’assistenza a bambine disabili con particolare cura, ha sottolineato chi ha lavorato con lei. (Umbriadomani)