Karla Sofía Gascón, la candidata all'Oscar nella bufera per i tweet contro l'Islam, i cinesi (e gli Oscar)
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La notte degli Oscar è il 3 marzo. Mancano 30 giorni alle celebrazioni, meno di 11 all'inizio dei voti. Vuol dire che Karla Sofía Gascón, prima attrice trans candidata alla statuetta con il film Emilia Pérez (un jackpot di 13 nomination e altre 12 ai Premi César), ha pochissimo tempo per invertire il vento delle polemiche che le soffia contro ormai da giorni. Prima, c'è stata l'intervista con il giornale brasiliano A Folha de Sao Paulo dove la protagonista di Emilia Pérez ha accusato il gruppo social di Fernanda Torres – attrice candidata all'Oscar con I Am Still Here di Walter Moreira Salles – di fare una campagna contro di lei e il film del regista francese Jacques Audiard (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Avrebbe potuto essere una serata magica, con Karla Sofía Gascón a rappresentare e difendere sul palco più importante i diritti e l’esistenza delle persone trans proprio mentre l’amministrazione Trump li sta calpestando. (La Stampa)
Poi, il musical del regista Jacques Audiard ha conquistato 13 nomination agli Academy Awards, diventando il film straniero con il maggior numero di candidature della storia della cerimonia. Quando è uscito nei cinema messicani, Emilia Pérez ha generato alcune polemiche che riguardano soprattutto la rappresentazione cantata di temi molto seri, l'assenza di interpreti messicani nei ruoli principali e lo spagnolo di Selena Gomez. (Esquire Italia)
“Dopo l’intervista di Jacques che ho capito, ho deciso, per il film, per Jacques, per il cast, per l’incredibile troupe che se lo merita, per la bellissima avventura che abbiamo vissuto tutti insieme, di lasciare che il lavoro parli da solo, sperando che il mio silenzio permetta che il film venga apprezzato per quello che è, una bellissima ode all’amore e alla differenza”, ha scritto Gascón su Instagram giovedì sera, insieme Ana foto di lei e della troupe Emilia Pérez (Rolling Stone Italia)
Karla Sofia Gascón, acclamato protagonista del film in odore di Oscar «Emilia Pèrez», si impone il bavaglio dopo le critiche per i suoi vecchi post contro l’immigrazione musulmana: «Mi scuso, farò parlare la pellicola». (La Verità)
Tweets che non aveva mai cancellato dal suo profilo e che sono stati ritrovati e mostrati al pubblico del social media dalla giornalista musulmana Sarah Hagi. (Torino Cronaca)
Linea tracciata su Karla Sofía Gascón. Netflix smette di promuovere negli Stati Uniti Emilia Pérez, il pluripremiato musical diretto da Jacques Audiard, in corsa agli Oscar con 13 nomination. (Corriere della Sera)