Twitter, Jack Dorsey si dimette da amministratore delegato. Parag Agrawal è il nuovo Ceo

Sky Tg24 ECONOMIA

Il co-fondatore del social network ha dato l'annuncio sul suo stesso profilo, dopo che si erano fatte sempre più insistenti le voci sulle sue possibili dimissioni.

Dopo l'iniziale sospensione agli scambi di Twitter al circolare delle indiscrezioni sulle dimissioni di Dorsey, i titoli sono stati riammessi a Wall Street, dove sono saliti del 4,33%

Il suo posto sarà preso da Parag Agrawal, già responsabile dei team di strategia tecnica, apprendimento automatico, intelligenza artificiale, consumatori e scienze del social network. (Sky Tg24)

Ne parlano anche altre fonti

Chi è Parag Agrawal, il nuovo CEO di Twitter. Il nuovo CEO Parag Agrawal è entrato a far parte dell'azienda nel 2011 come ingegnere pubblicitario, assumendo infine il titolo di CTO nel 2018. (TIMgate)

Chissà quanto questo influenzerà le scelte di Twitter nel merito di una “libertà di parola” che ha subito già parecchi contraccolpi negli ultimi anni Roma, 30 nov – Parag Agrawal, nuovo leader di Twitter, ha affermato che il social dovrebbe “concentrarsi meno” sulla libertà di parola, come riportato in un lungo resoconto pubblicato sull’Agi. (Il Primato Nazionale)

Jack Dorsey ha rassegnato con effetto immediato le dimissioni da amministratore delegato di Twitter, che ha fondato insieme a Biz Stone nel 2006. (DDay.it - Digital Day)

E li dona in beneficenza”. Jack Dorsey è stato ripagato, sul piano finanziario, per il suo duro lavoro. Lunedì mattina, 15 anni dopo avere co-fondato la società, Jack Dorsey ha annunciato di avere ceduto la carica di amministratore delegato di Twitter. (Forbes Italia)

Non solo: Dorsey lascerà attorno a maggio anche il suo posto in consiglio di amministrazione, rinunciando quindi a svolgere il ruolo di presidente, o qualunque altra posizione, per “dare a Parag tutto lo spazio di cui ha bisogno”. (Wired Italia)

Un numero che sembra enorme, ma che a confronto con quello dei rivali spiega molte cose. Era uno sfregio al dono della sintesi, ma soprattutto il senso che qualcosa era già cambiato nella sua testa. (il Giornale)