Quali sono i negozi dove si potrà accedere senza green pass dal 1 febbraio

Il Riformista INTERNO

Prosegue la stretta del governo nei confronti di chi non è vaccinato né ha effettuato tamponi.

Dal primo febbraio, infatti, senza green pass base (che si ottiene con un tampone antigenico negativo, valido 48 ore, oppure molecolare, valido 72 ore, potrebbe essere possibile entrare solo in negozi di alimentari, del settore sanitario, supermercati, ottica, acquisto di pellet o legna per il riscaldamento, carburanti e – solo all’aperto – dal tabaccaio e dall’edicolante. (Il Riformista)

Su altri giornali

Lo ha detto Pierpaolo Sileri, il sottosegretario alla Salute, ai microfoni di 'Radio anch'io', su Radio 1. "E’ stata stilata una lista di dove non sarà richiesto" il certificato verde: "supermercato, farmacie o edicole", ha elencato. (Adnkronos)

Inoltre, dal 20 gennaio al 31 marzo 2022 obbligo di green pass, nella versione base, per andare da parrucchiere e barbiere. Oltre ad alimentari e sanitari, sarebbero pass free anche negozi di ottica o l'acquisto di pellet o legna per il riscaldamento, così come i carburanti . (QuiFinanza)

Dal 20 gennaio invece, questo è già stabilito dall’ultimo decreto in vigore, barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno già chiedere il Green Pass, da tampone o da vaccino. Nuovo Dpcm: dove si potrà entrare senza certificato verde dal 1° febbraio. (TrentoToday)

Dal 1° febbraio i parmigiani senza green pass potranno entrare probabilmente solo nei negozi di alimentari e nelle farmacie. Dal 1° febbraio il green pass servirà in tutti i negozi ad eccezione di alimentari, supermercati, ipermercati, pescherie, macellerie, panetterie e negozi che vendono surgelati. (ParmaToday)

Quando si vota. Le operazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto super green pass inizieranno nella giornata di oggi, martedì 18 gennaio 2022 dalle 20.18, come stabilito dalla Conferenza dei capigruppo della Camera. (QuiFinanza)

Tra queste figurano le librerie, i negozi che vendono prodotti per la cosmesi e le tabaccherie, nei quali gli articoli in vendita non rientrano tra quelli ritenuti «essenziali per la cura della persona» (umbriaON)