Emergenza Covid, verso la "zona arancione nazionale" per un mese

Corriere della Calabria INTERNO

Seconda mossa: ragionare su un’eventuale zona arancione nazionale, da introdurre per una fase transitoria di almeno un mese con il prossimo decreto.

Partirà da quel giorno il nuovo corso del governo Draghi e si delineeranno le strategia per contenere i contagi da Covid 19.

Verso la zona arancione nazionale. Prima mossa: prolungare fino al 5 marzo il blocco degli spostamenti tra Regioni, anche in zona gialla, in modo da allineare il divieto alla scadenza del dpcm attualmente in vigore. (Corriere della Calabria)

Ne parlano anche altri media

All’inizio della pandemia, una delle prime domande poste dagli scienziati è stata: “Qual è il rischio per i bambini?”. Nel Regno Unito, i bambini della scuola primaria ricevono un vaccino antinfluenzale che viene spruzzato su per il naso. (Business Insider Italia)

Se il primo dei due approcci è ancora impraticabile – almeno, non in tutta Italia – il secondo non è da meno. Una strategia del genere – definita anche “zero Covid” – è stata adottata dall’Australia e dalla Nuova Zelanda (InsideOver)

Secondo gli ultimi dati comunicati dalle regioni ed elaborati dalla protezione civile, questa la situazione dei ricoverati. Coronavirus, ecco il bollettino ufficiale della Protezione Civile per il giorno 20 Febbraio (tra parentesi i numeri di ieri):. (AssoCareNews.it)

Tutta Italia in zona arancione scuro: i tre piani per il lockdown nazionale soft (dal 25 febbraio?) In sostanza, misure da zona arancione ("non un lockdown come a marzo") uguali in tutto il Paese (QuiComo)

Oggi pomeriggio conferenza straordinaria delle Regioni per proporre un piano condiviso al governo, dove l’ala rigorista i fine settimana li vuole invece tingere di rosso. Stessa cosa fa il toscano Giani, ma il semi-lockdown di due, tre settimane piace anche a Zingaretti, De Luca e Cirio (La Stampa)

La sudafricana (che mette in difficoltà il vaccino) per ora è circoscritta in provincia di Bolzano, la brasiliana in Umbria. Da questa seconda ricerca, ramificata in tutte le regioni, è attesa una percentuale almeno doppia, anche perché tra un mese la variante inglese sarà prevalente. (Il Gazzettino)