Dall’energia alle ritorsioni: cosa c’è dietro la liberazione di Almasri

Dall’energia alle ritorsioni: cosa c’è dietro la liberazione di Almasri
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Nicola Porro INTERNO

In tanti, in queste ore, stanno polemizzando con Giorgia Meloni secondo cui la liberazione di Almasri era una questione di sicurezza nazionale. Si dice infatti che, per la sicurezza nazionale, sarebbe stato meglio se Almasri fosse rimasto in carcere. In linea di massima sì, è ovvio che secondo ogni coscienza un torturatore di tale calibro è sempre meglio saperlo chiuso fra quattro mura, piuttosto che libero di continuare a perpetrare i suoi crimini. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri media

Analizziamo i fatti: con la scarcerazione ed il rimpatrio di Almasri, l'Italia non ha dato esecuzione di un ordine di arresto internazionale della Corte Penale Internazionale per crimini gravissimi contro l'umanità. (ilgazzettino.it)

L'editoriale/ Almasri e il dilemma del male minore

In compenso siamo in tantissimi ad esserci fatte alcune domande fondamentali: perché il governo ha scelto di rimpatriare Almasri anziché arrestarlo? Perché Giorgia Meloni non ha detto a chiare lettere quello che quasi tutti credono di sapere, e cioè che la vera ragione del frettoloso rimpatrio di Almasri è stato il timore di ritorsioni del governo libico, pronto a scagliare verso il nostro paese orde di richiedenti asilo? E infine: perché Giorgia Meloni non ha fatto come Trump, che non ha esitato a sbandierare ai quattro venti la durezza delle proprie misure contro i migranti illegali? Perché tanta ipocrisia nella vicenda del torturatore libico? Come cittadino, sono sconcertato come tutti. (ilmessaggero.it)