La cabina di regia e la nuova zona infetta: le novità dell’ordinanza sulla peste suina

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Vale a dire per “il controllo della zona infetta” e per quella “confinante”.

Le modalità con cui mettere in campo le catture e gli abbattimenti, sono delegate alla Cabina di regia.

La ricerca delle carcasse procede, su base settimanale, con “dando priorità alle aree più esterne della zona infetta ed in particolare dove non sono state ancora trovate carcasse positive”

Riguarda la cosiddetta “zona infetta” che, rispetto al dispositivo emanato dal governatore Zingaretti, si allarga a Nord, raggiungendo il territorio de La Storta. (RomaToday)

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Un compito che però si è tradotto nella reiterata richiesta di trasportare gli ungulati catturati in “oasi per ungulati”. Dall’altra il comune di Virginia Raggi, interessato a sottolineare che i piani di contenimento sono di competenza regionale. (RomaToday)

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Limitare la presenza dei cinghiali. Per questo – conclude Coldiretti Umbria – è venuto il momento della responsabilità e della presa di coscienza che bisogna mettere in campo tutte le misure necessarie a prevenire quello da noi definito come un possibile tsunami economico e sociale, da cui sarebbe difficile rialzarsi” (TuttOggi)

“Alla vigilia delle grandi campagne – ha sottolineato Fini – resta urgente anche il problema della manodopera nei campi, dal punto di vista sia dei costi che della reperibilità. Ma soprattutto – ha continuato il presidente di Cia – c’è bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. (Sardegna Reporter)

Se fossero davvero così numerosi e così aggressivi, di certo sarebbero stati registrati altri e ben più gravi casi”. A onor del vero gli agricoltori denunciano anche la distruzione dei raccolti e il pericolo ungulati sulle strade, che hanno provocato numerosi incidenti, e, purtroppo, anche vittime. (FoggiaToday)

Il punto aggiornato sulla peste suina. I rischi di incorrere in nuovi virus che potrebbero infettarci “sono proporzionali agli squilibri che creiamo negli ecosistemi”, avvertiva qualche tempo fa Isabella Pratesi, responsabile del settore conservazione del Wwf. (Start Magazine)