Chiara Poggi, i dubbi della mamma mai convinta dalle indagini: «E adesso si riapre un calvario»

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Rita Preda e Giuseppe Poggi abitano sempre nella villetta di Garlasco dove, il 13 agosto 2007, la figlia Chiara è stata trovata morta in fondo alle scale che portano alla cantina. Pacati, rispettosi delle indagini, l’unica loro richiesta è stata quella di ottenere giustizia. Della riapertura del caso si sono imbattuti all’ora di pranzo, ora non hanno parole. «L’abbiamo saputo dal Tg e non abbiamo nulla da dire, per noi è un calvario», è lo sconforto della mamma. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri giornali
Gli autori del delitto, che saranno ritenuti definitivamente colpevoli solo al termine dell’ultimo grado di giudizio, hanno strappato Thomas alla sua famiglia e ai suoi amici per sempre. Un colpo che, secondo quanto emerso nelle fasi processuali, non era destinato a lui. (Frosinone News)
Nemmeno il fratello di Chiara mostra di gradire la riapertura del caso, né il nuovo faro punta… Mamma Rita, del resto, lo ripete in tv da Garlasco: «Questa notizia ci ha sconvolto, ci siamo ritrovati in un calvario ma per me valgono le sentenze, e ce ne sono state tantissime». (La Repubblica)
Io lo accompagnerò". A parlare è Massimo Lovati, avvocato del 37enne che nei giorni scorsi è stato iscritto nel registro degli indagati per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 nella sua casa di Garlasco (Pavia). (Fanpage.it)

Garlasco (Pavia), 12 marzo 2025 – Prelevare il Dna di Andrea Sempio e – alla luce delle nuove tecnologie nel campo della genetica - compararlo con la traccia maschile trovata sulle unghie di Chiara Poggi; una consulenza tecnica per rivalutare la dimensione delle impronte lasciata dalla scarpa insanguinata nella villetta di via Pascoli a Garlasco e confrontarlo con quello trentasettenne amico del fratello della vittima; prendere le impronte digitali di Sempio per confrontarle con quelle trovate sul dispenser del sapone nel bagno dove l'assassino si lava le mani; interrogare l'indagato e ascoltare alcuni amici dei fratelli Poggi, assassinata il 13 agosto 2007 (IL GIORNO)
Mentre l’attenzione si riaccende sulla casa di via Pascoli, la famiglia Poggi ribadisce la propria fiducia nella sentenza definitiva della Cassazione che ha condannato Alberto Stasi (Panorama)
“Al momento noi non faremo un’istanza di revisione del processo sull’onda mediatica, non abbiamo fretta di fare cose eclatanti, non si tratta ormai di tirare fuori qualcuno di galera, perché Alberto la pena l’ha già praticamente scontata”. (Il Fatto Quotidiano)