Chi è il nuovo Papa? Ecco i papabili della "maggioranza silenziosa, che scalzeranno Parolin" secondo i bookmakers: da Prevost a Romero, da Aveline a Pizzaballa

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Chi sarà il nuovo Papa dopo Bergoglio? Da settimane è in pole il cardinale vicentino Pietro Parolin, ma nelle ultime ore, secondo i bookmakers, una "maggioranza silenziosa" potrebbe scalzarlo e, tra i papabili, salgono alcuni nomi rimasti fino ad ora in sordina. Fra questi Pizzaballa, Prevost, Romero e Aveline. Chi è il nuovo Papa? Al Conclave ci sarebbe una maggioranza silenziosa che non si è espressa nei piccoli gruppi di pressione che si sono formati e starebbe ancora cercando la propria dimensione. (Il Giornale d'Italia)
Su altri giornali
Nessun pronostico, semmai l’auspicio che alla Verna rimbalza tra i luoghi del Santo e guarda verso Roma. – “Non facciamo il tifo per nessuno, ma certo se fosse un francescano saremmo contenti”. (La Nazione)
Poiché il cardinale Pizzaballa parteciperà da domani al conclave in Vaticano per l'elezione del nuovo Papa dopo la morte di Francesco, il Rettorato e il Decanato hanno deciso di annunciare ora al pubblico il nome del nuovo dottore honoris causa dell'Università di Friburgo. (Ticinonews)
#Francescano, voce autorevole nel #dialogointerreligioso e profondo conoscitore del #MedioOriente, Pizzaballa è un outsider nel panorama dei papabili. Ma quale potrebbe essere il suo peso nel prossimo #conclave? Lo analizziamo con il nostro vaticanista #AndreaGagliarducci che ci ha fatto anche la classifica delle probabilità per i 5 papali più importanti (Il Messaggero)

Un nome che il Giornale d'Italia aveva già anticipato, in quanto Prevost potrebbe essere un'alternativa a Pietro Parolin, vero e proprio candidato in pole anticipato dalla nostra testata. Il bergogliano e cardinale Usa Robert Francis Prevost tra i papabili come nuovo Papa secondo i bookmakers. (Il Giornale d'Italia)
Convinto che «fede e potere non vanno d'accordo», di dieci anni più giovane rispetto ai più papabili successori di Francesco, spinto sotto i riflettori dalla guerra di Gaza che «mi ha fatto porre tante domande» e autore di un gesto per lui «ovvio», proporsi come ostaggio in cambio dei bambini israeliani rapiti di Hamas. (Il Messaggero)