Perquisito Emis Killa nell'inchiesta sulle curve Inter e Milan, sequestrati 40mila € e tirapugni all'amico del capo ultras Lucci
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Il rapper Emis Killa è stato perquisito insieme ad altre 60 persone per l'inchiesta sulle curve di Inter e Milan che ha fatto finire in manette 18 ultras. Le tifoserie sono state praticamente decapitate con l’accusa di aver creato una “doppia associazione a delinquere” per prendere tutti gli affari collegati allo stadio San Siro. È emerso che gli agenti della squadra mobile hanno perquisito l’abitazione del rapper 34enne a Bernareggio. (Il Giornale d'Italia)
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Il direttivo della curva Nord dell'Inter, pur di ottenere più biglietti per la finale di Champions poi persa a Istanbul, cerca "di trovare una soluzione anche facendo ricorso alle 'vecchie glorie'. E' uno dei passaggi della richiesta dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dai pm di Milano Sara Ombra e Paolo Storari che ha portato ai 19 arresti dei vertici delle curve di Inter e Milan. (Adnkronos)
Mauro Russo, amministratore delegato di una società partecipata con vari soci tra cui lo stesso Maldini e Christian Vieri, è stato perquisito, in particolare, nell'ambito del filone relativo alla gestione dei parcheggi di San Siro, che ha coinvolto, tra gli altri, il consigliere regionale Manfredi Palmeri e l'imprenditore Gherardo Zaccagni, quest'ultimo finito ai domiciliari. (MilanoToday.it)
" Mi è stato comunicato che per tutte le comunicazioni tra società e tifoseria, l'unico interlocutore sarebbe dovuto essere Ferdico Marco, questo mi è stato detto da Ferdico stesso ". (Tuttosport)
Milano – Nell'elenco dei perquisiti dell'indagine di Dda e Squadra mobile che ha smantellato le curve di Inter e Milan, compare anche il nome di Rudolf Emiliano Giambelli, in arte Emis Killa. Gli agenti hanno passato al setaccio la sua abitazione di residenza a Bernareggio, in provincia di Monza, la mattina di lunedì 30 settembre. (IL GIORNO)
In carcere 19 capi delle tifoserie delle squadre milanesi. Pesanti le infiltrazioni mafiose. Sulla presenza della criminalità organizzata negli stadi, Libera e il Gruppo Abele hanno dedicato un’inchiesta sull'ultimo numero della rivista «lavialibera» (Diocesi di MIlano)
Da quanto si è saputo, il rapper non risulta indagato è si è trattato di una perquisizione "presso terzi". (Il Messaggero Veneto)