L'inflazione non spaventa Wall Street: indici al rialzo in apertura

Milano Finanza ECONOMIA

Gli indici di Wall Street reagiscono bene al dato sull'inflazione, in linea con il consenso, e aprono le contrattazioni in territorio ampiamente positivo.

Il Dow Jones inizia gli scambi in rialzo dello 0,4%, mentre l'S&P 500 segna +0,4% e il Nasdaq +0,7%.

Petrolio in rialzo nei due listini di riferimento: ii Wti scambia a 81,9 dollari al barile, il Brent è a quota 84,2.

Oro in forte rialzo sopra i 1.820 dollari l'oncia. (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre fonti

Detto questo, dopo l'ondata di sell off che si è abbattuta sui mercati, Wall Street sembra iniziare a digerire la prospettiva di rialzi dei tassi nel corso dell'anno. Su base mensile, la crescita è stata però superiore alle attese, pari a +0,5%, rispetto al +0,4% atteso. (Finanzaonline.com)

Più delle attese, infine, la crescita dell'inflazione core su base mensile, pari a +0,6%, contro il +0,4% atteso. Gli economisti intervistati da Dow Jones avevano previsto un calo a 200.000 unità, rispetto alle 207. (Finanzaonline.com)

Main Street tira insomma la cinghia, mentre Wall Street continua a festeggiare Quarant'anni fa l'inflazione era agli stessi livelli di adesso, ma bisogna coglierne le differenze. (ilGiornale.it)

Come sempre un’accelerata intensa in termini di innalzamento dei tassi potrebbe avere effetti compressivi sulla possibile corsa del gruppo. E che se $BTC e compagnia rimarranno legati anche all’andamento dei mercati azionari, potrebbero avere l’ombrello che stavano cercando da anni (Criptovaluta.it)

Gli analisti intervistati da Dow Jones avevano previsto un balzo del 7% su base annua, al tasso più forte dal 1982, per l’appunto, e una crescita dello 0,4% su base mensile. Nel mese di dicembre, l’inflazione Usa, misurata dall’indice dei prezzi al consumo, è salita ulteriormente, al tasso anno del 7%, rispetto al +6,8% di novembre, e al record dal febbraio del 1982. (Wall Street Italia)

Poi, quando il tasso di interesse di riferimento della Federal Reserve raggiunse il 19% nel 1981, iniziò una recessione molto più profonda. Nel 1982, la Federal Reserve mirava ancora all'offerta di moneta, causando fluttuazioni imprevedibili dei tassi d'interesse. (Milano Finanza)