Marco Berry e Max Pezzali, ospiti a sorpresa degli eventi estivi

Max Pezzali: il nome parla da solo. Il concerto del primo settembre vede un grande nome Max Pezzali: uno dei cantautori più seguiti del panorama musicale italiano sarà a Vercelli con il tour Max90 Live.

Durante i concerti Max Pezzali ripercorrerà i suoi più grandi successi: un viaggio musicale che vuole far rivivere un decennio che ha segnato la storia della musica italiana e farà cantare ed emozionare tutto il pubblico

Ferragosto magico. (Prima Vercelli)

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“Durante il periodo di lockdown è nata l’idea di fare questo libro che era una sorta di racconto degli anni ’90 visti attraverso le canzoni degli 883”, ha raccontato Pezzali. L’idea durante il concerto – ha svelato Pezzali – è di spiegare anche “il contesto in cui quelle canzoni sono nate” (Ticinonews.ch)

Domenica 8 Agosto 2021, a Baia Domizia, ritorna la musica dal vivo con uno degli artisti più apprezzati del panorama musicale italiano: Max Pezzali. Divenuto famoso come frontman degli 883, Max Pezzali si è fatto conoscere ed apprezzare per la sua semplicità ed umiltà. (Corriere CE)

I due artisti sono grandi appassionati di motociclette e il numero 883 corrisponde al numero di cilindrata della famosa motocicletta Sportster, della Harley-Davidson Max Pezzali e Mauro Repetto si incontrarono da giovanissimi tra i banchi di scuola, e fu proprio lì che iniziarono a pensare al loro futuro. (CheMusica)

Paradossalmente trovarci in questa fase sembra quasi una regressione rispetto agli anni Novanta. Finita la «sbornia» anni Novanta cosa succederà? (L'Arena)

Il Comune ha comunicato oggi le due “sorprese” che aveva annunciato come fuori cartellone nell’ambito di Metti una sera a…Vercelli. I due spettacoli si svolgeranno nell’area ex Pisu, piazza Antico Ospedale. (tgvercelli.it)

Chi non ha un ricordo (bello) legato agli Anni Novanta? Era o no «un decennio fichissimo»? Se poi a raccontarlo in musica è Max Pezzali, che ha inserito Vercelli nel suo tour «Max90 Live», viene subito in mente che proprio in quegli anni «Hanno ucciso l’uomo ragno» e anche tutto (La Stampa)