Trump intensifica la stretta sugli immigrati nelle città americane





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Donald Trump, nel suo secondo mandato alla Casa Bianca, ha intensificato la stretta sugli immigrati clandestini, concentrando le operazioni nelle città santuario come New York. Durante i raid scattati all'alba di martedì, gli agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE), affiancati dalla neo segretaria per la Sicurezza Interna Kristi Noem, hanno arrestato numerosi immigrati irregolari. La Noem, indicando uno degli arrestati nel Bronx, ha commentato: «Sacchi di immondizia come questo verranno rimossi di continuo dalle nostre strade».
Nel frattempo, decine di migliaia di migranti, provenienti da Cuba, Haiti, Venezuela e altre parti del mondo, sono rimasti bloccati in Messico. Questi migranti, che avevano già fissato un appuntamento tramite l'app CBP per entrare negli Stati Uniti, si sono trovati di fronte a un imprevisto: la mattina dell'insediamento di Trump, l'app è andata fuori uso e l'Agenzia della Frontiera ha annullato tutti gli appuntamenti.
La caccia ai migranti illegali si è estesa anche alle scuole americane. Diversi distretti scolastici stanno sfidando l'ordine esecutivo di Trump, che ha rimosso le restrizioni che impedivano all'ICE di condurre retate in scuole, ospedali e chiese. La portavoce della Casa Bianca, Caroline Leavitt, al suo primo briefing dopo l'insediamento di Trump, ha dichiarato che «sarà deportato chiunque è un criminale e chi si trova negli Stati Uniti illegalmente lo è», precisando tuttavia che la priorità sarà data a chi ha commesso reati odiosi, come i trafficanti di stupefacenti.
La filosofia della Casa Bianca, che da settimane ispira la caccia all'immigrato, considera criminali anche gli alunni delle scuole, figli dei migranti irregolari.