Enzo Bianchi lascia Bose: “Faticoso, sofferente trasloco”

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Come anticipato qualche mese fa (leggi qui), Enzo Bianchi ha lasciato ufficialmente la Comunità di Bose.

L'ex priore e fondatore della realtà religiosa situata a Magnano si è trasferito in un alloggio a Torino.

A darne notizia lo stesso Bianchi in un post apparso ieri sera sul suo profilo Twitter: “Cari amici/e per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all'esodo finale, non a cambiar casa e terra”

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La notizia riportata su altri media

«Cari amici/e per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all'esodo finale, non a cambiar casa e terra», scrive Bianchi su Twitter. (La Stampa)

Ansa. Un monaco sempre in dialogo con le confessioni cristiane diverse da quella cattolica, ma anche il fondatore della Comunità di Bose, del quale è stato priore fino al gennaio 2017. (Sky Tg24 )

Nel febbraio scorso sembrava imminente il trasferimento a Cellole di San Gimignano, comunità in provincia di Siena e diocesi di Volterra, ma fratel Bianchi aveva poi deciso di non accettare quella soluzione Il trasferimento di Bianchi è l’atto (forse) conclusivo di una lunga dolorosa vicenda seguita all’elezione di fratel Luciano Manicardi come nuovo priore nel 2017. (Avvenire)

L’anziano monaco, 78 anni il 3 marzo scorso, ha affidato a Twitter il suo addio alla realtà che ha guidato per più di 55 anni. “Cari amici per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito. (Il Fatto Quotidiano)

«Un trasloco sofferente» a un anno dal provvedimento che lo allontanava dalla comunità monastica da lui fondata. «Cari amici/e per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all'esodo finale, non a cambiar casa e terra», scrive Bianchi su Twitter. (La Stampa)

“Cari amici/e – scrive Bianchi su Twitter – per alcuni giorni sono stato silente e non vi ho inviato i pensieri emersi nel mio cuore ma un faticoso, sofferente trasloco me lo ha impedito: per noi vecchi migrare è uno strappo non pensabile anche perché ci prepariamo all’esodo finale,non a cambiar casa e terra. (Quotidiano Piemontese)