Ammainata la bandiera italiana ad Herat, finisce la missione in Afghanistan

InsideOver ESTERI

Erano cresciute le responsabilità e, assieme ad esse, ad aumentare era anche il conto delle vittime

Dal 2003 in poi la presenza italiana qui è stata significativa e non solo per il tricolore issato nella base militare.

Ammainata la bandiera italiana. “Non vogliamo che l’Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi.

E così ad Herat la bandiera tricolore è stata ammainata.

L’Italia all’epoca si era già stanziata ad Herat, qui infatti nel 2003 la Nato ha assegnato il controllo di questo territorio alle nostre forze. (InsideOver)

Ne parlano anche altri giornali

"Non vogliamo che l'Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi. Herat, 09 giugno 2021 L’Italia si ritira dall’Afghanistan. (Corriere TV)

Herat, 09 giugno 2021 La cerimonia dell'ammiana-bandiera a Herat, con i vessilli italiano, americano e albanese, i Paesi che compongono il contingente. Durante la visita è stato annunciato che la base di Herat diventerà presidio dell'esercito Afghano (Corriere TV)

“Non abbandoniamo il personale civile afghano che ha collaborato con il nostro contingente ad Herat e le loro famiglie: 270 sono già stati identificati e su altri 400 si stanno svolgendo accertamenti. Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese dando anche continuità all’addestramento delle forze di sicurezza afghane per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni”, ha spiegato Guerini. (L'agone)

Ammainato il tricolore a Herat, la cerimonia con il ministro Guerini e i giornalisti italiani. Ritiro truppe Afghanistan, l’Italia ammaina la bandiera a Herat. (TgCal24.it)

Faranno ritorno a casa anche i militari americani, come annunciato ad aprile Joe Biden. “Il ritiro completo delle truppe statunitensi avverrà entro la data simbolica dell’attentato alle Torri Gemelle”, aveva affermato il presidente (TIMgate)

Lo stile di competenza, correttezza e cura dell’umano che caratterizza i militari italiani è apprezzato ovunque e contribuisce incisivamente a creare un clima di rispetto e di pace, anche nelle relazioni con le autorità del luogo e con militari di altre nazionalità». (Romasette.it)