Dakar 2022, è Al Attiyah il principe del deserto. La tappa finale è di Lategan

La Gazzetta dello Sport SPORT

DAKAR 2022.

Terzo, a 1h01’13” chiude l’eroe di casa, Yazeed Al Rajhi con la Toyota davanti all’altro Hunter dell’argentino Orlando Terranova.

Il qatariota fa sua la classifica finale davanti a un Sebastian Loeb che non è mai riuscito a impensierirlo davvero.

DAKAR 2022, HENK LATEGAN, LA SPECIALE È SUA — Nell’ultima speciale a vincere è ancora una volta il sudafricano Henk Lategan con la Toyota, che per 49” nega a Peterhansel la 50a tappa conquistata in auto. (La Gazzetta dello Sport)

La notizia riportata su altri giornali

Sunderland e Walkner avevano la gara sotto controllo, o così pareva, e le Honda erano sparite. Sunderland in testa, Quintanilla e Walkner inseguono vicini, Van Beveren ha sbagliato tattica e si stacca dal trio dei fuggitivi. (Automoto.it)

Moto: Van Beveren torna al comando, Petrucci 11° di tappa. Ennesimo ribaltone invece nella categoria delle due ruote, che ha visto imporsi nella tappa odierna l'australiano Toby Price (KTM), con Danilo Petrucci (KTM) undicesimo a 7'53". (La Repubblica)

In sella ad una Ktm, il 31enne Petrux si è imposto nella quinta tappa diventando il primo centauro vittorioso nel MotoGP a centrare anche un successo alla Dakar. Il primo equipaggio interamente italiano, quello composto da Silvio e Tito Totani, alla loro terza Dakar, è arrivato 60°. (La Stampa)

Tornato al comando dopo l'11^ tappa, il britannico Sam Sunderland nell'ultima prova affonda il colpo decisivo e vince la sua seconda Dakar. Dopo sei edizioni disputate con il team ufficiale Red Bull KTM, Sunderland è entrato a far parte del team ufficiale GasGas. (Sky Sport)

Ovvero Nasser Al-Attiyah (auto), Sam Sunderland (moto), Dmity Sotnikov (camion). Bene anche Antonio Ricciari, primo dei 18 italiani presenti nella sezione Dakar classic. (Blitz quotidiano)

A trionfare è il 32enne britannico Sam Sunderland, secondo sigillo in carriera dopo il successo nel 2017. Sam Sunderland portato in trionfo (ansa). La seconda volta di Sunderland. Se nelle auto non c'è stata storia dall'inizio alla fine, l'edizione delle moto invece è stata molto più combattuta. (La Repubblica)