Evergrande, i big dei fondi tremano

ilGiornale.it ECONOMIA

In cassa sono accatastati debiti per 300 miliardi di dollari e le passività, ormai pari al 2% del Pil del Dragone, spuntano ovunque.

Non è questo il caso, secondo gli analisti di S&P

A doversi preoccupare più di tutti sono gli investitori internazionali.

Il classico cerino acceso rischia di rimanere in mano a loro, agli investitori internazionali, in caso di default di Evergrande.

Passano le ore, ma di interventi salvavita per strappare dal baratro dell'insolvenza il gruppo di Shenzen ancora non se ne vedono. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri media

"Probabilmente i responsabili politici sosterranno la linea di fondo della prevenzione del rischio sistematico pere portare avanti un allentamento marginale per l'ambiente creditizio generale", si legge in una nota. (Teleborsa)

Evergrande, d’altro canto, è la seconda società immobiliare cinese, possiede più di 1300 progetti immobiliari in oltre 280 città, e ha sette sussidiarie impegnate in altri settori come veicoli elettrici, servizi sanitari, tv. (L'HuffPost)

Milano, 22 set. (LaPresse) – “Al settore produttivo del prosecco ribadisco settore ribadisco il mio impegno e tutte le nostre forze ed energie per bloccare una errata e assurda decisione che penalizza e mortifica i produttori”. (LaPresse)

Dopo il panico che si è registrato nella giornata di ieri, oggi i mercati stanno riflettendo sul da farsi. C’è il rischio concreto che il governo di Pechino non faccia nulla per Evergrande e resti altrettanto immobile per tutte le altre grandi sull’orlo del fallimento. (Cryptonomist)

Per questo Evergrande rappresenta la vera cartina di tornasole della Cina di oggi e, soprattutto, di domani. E promette sviluppi clamorosi, decisivi per capire dove va la Cina, che è pur sempre il secondo motore dell’economia globale. (Forbes Italia)

Nel frattempo, l’accordo con gli obbligazionisti nazionali dovrebbe consentire a Evergrande di evitare il default, ma ancora non si sa nulla degli interessi per 83,5 milioni su una emissione a 5 anni scadenza marzo 2022 denominata in dollari Usa, con una dimensione di emissione iniziale di circa 2 miliardi. (La Tribuna di Treviso)