Sul vaccino AstraZeneca ai giovani, scienziati ancora divisi ma occorre subito fare chiarezza

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La questione sulla quale si stanno accapigliando in questi giorni gli scienziati va posta in questi termini e già oggi l’Aifa potrebbe sciogliere i dubbi al riguardo, perché su questo tema serve fare chiarezza e subito.

Dare il vaccino di AstraZeneca ai giovani li espone inutilmente a un rischio pur molto remoto di trombosi, oppure sarebbe maggiore il danno in termini di rallentamento della campagna vaccinale conseguente a un eventuale stop agli open day aperti a teenager, venti e trentenni?

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Riguardo a questa patologia, inoltre, l’aumento del rischio successivo al vaccino di AstraZeneca risulta comparabile, secondo gli autori, a quello associato ad altri comuni vaccini come quello contro epatite B, morbillo, parotite e rosolia, e influenza Il rischio lievemente aumentato di questa patologia si manifesta maggiormente fra i 7 e i 13 giorni dopo il vaccino e ancora di più fra i 21 e i 27 giorni. (Wired.it)

L’adesione, infatti, era aperta a tutti i residenti di oltre 18 anni, senza prenotazione, con vaccinazioni dalle 19 alle 23 in nove centri vaccinali dell’Asl Napoli 2 in diversi Comuni. Mentre a livello nazionale monta il caso, con gli esperti divisi sull’opportunità di somministrare il siero anglo svedese anche agli under 60 e il Cts del governo ribadisce la raccomandazione per il suo utilizzo solo per i cittadini che abbiano superato quella fascia di età, perché negli anziani si riduce sensibilmente il rischio di eventuali trombosi, l’Asl Napoli 2 cambia rotta e revoca l’open day programmato per domani sera. (Corriere del Mezzogiorno)