"Basta soldi per le armi", protesta M5S contro il piano di guerra di von der Leyen: "ReArm Europe salasso che toglie fondi a sanità, istruzione, welfare" - VIDEO

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Protesta del Movimento 5 Stelle davanti alla sede del Parlamento europeo di Strasburgo contro i soldi spesi in armi e contro il piano di guerra di Ursula von der Leyen. Deputati, senatori ed europarlamentari, insieme al Presidente del M5S Giuseppe Conte, si sono riuniti srotolando uno striscione che recita “Basta soldi per le armi”. “Con questa protesta vogliamo portare alle istituzioni europee la netta contrarietà dei cittadini al piano ReArm Europe che prevede uno stanziamento fino a 30 miliardi per l’industria bellica da parte dell’Italia. (Il Giornale d'Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il piano, come è noto, si chiama “Rearm Europe”, riarmare l’Europa. Non solo Matteo Salvini. (L'HuffPost)
Ce n’è giunta una stesura su tavoletta d’argilla, oggi conservata in un museo di Istanbul. Il primo trattato di pace conosciuto della storia è quello siglato nel 1259 avanti Cristo tra il faraone Ramesse II e l’imperatore ittita Hattushili III, capi delle due superpotenze dell’epoca. (Avvenire)
Ursula elmetto e fucile 🟡Musk “Usa dovrebbero uscire dalla Nato”. (Cronache TV)

Lo ha deciso Ursula von der Leyen: data la nuova posizione statunitense sull’Ucraina, i Paesi UE spenderanno 800 miliardi di euro per armi. Per tale ingente esborso di soldi, von der Leyen ha rassicurato: in questo caso il Patto di Stabilità non darà limiti, come invece lo fa per altri campi come sanità o lavoro. (Radio Radio)
È ancora valida l’intuizione dei padri fondatori che, allora come oggi, individuavano nel processo di progressiva e coraggiosa unificazione delle istituzioni europee, la via migliore per contribuire sullo scenario internazionale a rendere ragione delle attese di pace e giustizia delle persone e dei popoli. (Avvenire)
Può un pedagogista disinteressarsi di politica? Certamente no, soprattutto quando è in grande pericolo l’educazione, minati i cervelli e le coscienze dei più piccoli. Ne dà motivo l’umiliazione del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj. (Città Nuova)