La donna in lotta con giustizia e burocrazia: «Per loro sono morta e da tre anni lotto per dimostrare che non è vero»

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Per la burocrazia è morta da tre anni e questo, ovviamente, le ha impedito di rinnovare i documenti di identità e la patente di guida.

Non ho più niente, per la burocrazia del mio paese non esisto» - ha aggiunto Jeanne Pouchain - «Continuerò ad andare avanti, se non lotto per me stessa nessuno lgo farà al posto mio.

Una donna di 58 anni, però, da allora sta lottando per dimostrare il contrario di ciò che risulta all'anagrafe: «Sono viva e vegeta, cosa devo dimostrare alle autorità?

Tutto è nato dopo una battaglia legale durata anni con un'ex dipendente di Jeanne, che reclamava il pagamento di alcuni arretrati. (Leggo.it)

Ne parlano anche altri giornali

Ma la querelante ha affermato che la signora Pouchain era morta, senza fornire alcuna prova e tutti le credettero. La nonna di mio marito ha 102 anni, ha vissuto molte cose, incluso la guerra, ma dice di non aver mai vissuto nulla di così duro come me», queste le parole di Jeanne Pouchain. (Il Messaggero)

Un tribunale del lavoro del 2004 aveva ordinato alla donna di pagare all’ex dipendente circa 14mila euro di danni, dopo essere stato licenziato. Ma la querelante ha affermato che la signora Pouchain era morta, senza fornire alcuna prova e tutti le credettero. (L'HuffPost)

L’avvocato del dipendente ha ribattuto che Pouchain era l’autore della sua stessa scomparsa e che aveva fatto la finta per evitare di pagare i danni”. E a niente sono valse le dichiarazioni dei medici chiamati dal suo avvocato per dimostrare che, no, la signora era vivissima. (Business Insider Italia)