Andrea Scanzi ricorda Rino Tommasi, ma Capezzone lo percula: “Grazie Maestro? Ma come? Non può difendersi, ma...”. Il match social tra tennis e boxe
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La morte di Rino Tommasi ha scatenato una pioggia di tributi, tra cui il ricordo firmato da Andrea Scanzi su Il Fatto Quotidiano. L’omaggio del giornalista si apre con un avvertimento: “La prima cosa che bisogna a tutti i costi evitare – ancor più se si parla di lui – è la retorica. Tommasi era uomo di statistiche e raziocinio: come ha scritto la pagina Facebook La Ragione di Stato, Rino ‘era Wikipedia prima di Wikipedia’”. (MOW)
Ne parlano anche altri giornali
Roma – «La mia passione per il pugilato nasce da bambino, in televisione c’erano i match di Benvenuti, Mazzinghi, Arcari, Rinaldi. Molti erano organizzati da Rino Tommasi. Era importante per la boxe molto prima di commentarla in tv». (la Repubblica)
Per descrivere vita, opere e miracoli del giornalista, conduttore, telecronista, impresario di boxe conosciuto con il nome di Salvatore “Rino” Tommasi, non basterebbe un’enciclopedia, motivo per cui eviteremo di snocciolare la rava e la fava (sì, con Gianni Clerici a fianco è stato il re indiscusso del tele-racconto tennistico e, sì, ha fatto lo stesso anche con la boxe) e baderemo al sodo. (Liberoquotidiano.it)
SAN BENEDETTO La città delle palme perde un amico, un grande uomo prima che «il miglior cronista di tennis al mondo» secondo la più importante associazione mondiale di settore, l’Atp. (corriereadriatico.it)
“Sono arrivato a San Benedetto del Tronto il 13 ottobre 1946. Nel giorno dell’addio a Rino Tommasi pubblichiamo integralmente la sua prefazione al libro di Remo Croci “Samb che Passione”. In questo meraviglioso scritto il giornalista racconta il suo profondo legame con la città di San Benedetto. (La Nuova Riviera)
Tutti urlano e si sovrappongono al gioco, nessuno è sintetico nelle cronache, cultura e conoscenza limitatissime, pochi parlano l’inglese. Tutti i giornalisti lo hanno ricordato come un grande maestro. (Corriere della Sera)
– È una cosa che debbo confessare ai miei quattro lettori, in morte di Rino Tommasi, spentosi a 90 anni dopo una vita generosamente spesa a raccontare i grandi dello sport, su carta e in tv. Ebbene, non c’è scribacchino che non sogni di essere identificato con il Campione che descrive. (QUOTIDIANO NAZIONALE)