"Sicurezza, il decreto ci allontana da democrazia e stato di diritto". Intervista a Silvia Albano (Md)

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È entrato in vigore alcuni giorni fa, ma anche nella versione passata al vaglio del Quirinale, il decreto sulla sicurezza continua a fare acqua da moltissime parti, se lo si guarda con un’attenzione particolare ai diritti. La filosofia di quel decreto si ispira allo spirito dei tempi: comprimere i diritti delle persone. Esamineremo diversi punti di quel testo con l’aiuto fondamentale di una magistrata come la dottoressa Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica (Md), giudice della sezione immigrazione del Tribunale di Roma (Radio Popolare)

Ne parlano anche altre testate

Stop al disegno di legge Sicurezza. Il Senato ha sospeso, accogliendo la richiesta avanzata in tal senso dal gruppo FdI, l'esame del provvedimento, scatenando l'ira delle opposizioni. (il Giornale)

Detto in sintesi: allontanarsi da ogni idea di solidarietà, garantismo e tutela dei diritti che è propria della cultura democratico-progressista, per favorire il primato dell’egoismo individuale, del populismo penale e dell’ordine pubblico ideale attorno a cui si struttura la mentalità autoritaria. (Contropiano)

Il Senato accoglie la richiesta. Italia Viva: "Colpo di mano del governo" (lapresse.it)

In data 4 aprile 2025, il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il Decreto-legge “Sicurezza”, D. Proprio mentre si trovava “in stato di relazione” fino al 27 marzo 2025, il D.d.l. (Altalex)

Da allora il governo di «Sua Eccellenza» Giorgia Meloni ha impresso, anzi, un’accelerazione talmente scomposta da «allarmare» definitivamente l’Onu. L’avviso era già arrivato a dicembre scorso, inascoltato. (il manifesto)

Ma in Senato. È qui, infatti, che è stato sospeso l’esame del disegno di legge che sempre di sicurezza si occupa accavallandosi, di fatto, nei contenuti e nelle finalità al quelle del dl. (Il Fatto Quotidiano)