“Mara gridava ‘Non sparate’” «

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L’ex brigatista, oggi ottantaduenne, Lauro Azzolini a sorpresa in aula della corte di appello di Alessandria per il processo per i fatti accaduti a Cascina Spiotta 50 anni fà. «Io c’ero fu l’inferno. Curcio e Moretti non sapevano. Mara Cagol aveva le mani in alto e urlava ‘non sparate’» “L’ultima immagine che ho di Mara Cagol e che non dimenticherò mai – ha detto Azzolini – è di lei con entrambe le braccia alzate, disarmata, che urlava di non sparare“. (Osservatorio Repressione)
La notizia riportata su altri media
La Juventus sta vivendo un momento delicato e gli occhi sono tutti puntati sì sulla squadra, ma soprattutto sulle mosse di Thiago Motta che al momento sembra (SpazioJ)
Da tempo ormai il cold case, incredibilmente dimenticato per decenni, era stato riaperto ma nessuno immaginava un finale del genere. Io c'ero. (il Giornale)
Sociologa? Docente universitaria? Editorialista di un grande giornale? O insegnante di chitarra classica, la passione incoraggiata dalla famiglia, borghesi di Trento? E invece a trent’anni finisce la sua corsa terrena sotto il lenzuolo bianco di Cascina Spiotta, a otto chilometri da Acqui Ter… (la Repubblica)

Non sempre conta cosa sia davvero, più spesso è importante capire chi la rivendica. La verità è un concetto scivoloso. (il manifesto)
Il giorno di cui parla Lauro Azzolini è il 5 giugno 1975, quando alla Cascina Spiotta, nell’Alessandrino, «sono morte due persone che non dovevano morire, il padre di Bruno D’Alfonso e Mara (Cagol, ndr)». (Corriere della Sera)
Sono passate diverse ore da quando ha lasciato il Tribunale di Alessandria, dove si è trovato faccia a faccia con l’ex brigatista Lauro Azzolini. Bruno D’Alfonso è sul treno diretto a casa, a Montesilvano, in provincia di Pescara. (Corriere della Sera)