«Massa, imbarazzante il post del sindaco sulla liberazione di Cecilia Sala»
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MASSA – “In queste ore dovremmo tutti festeggiare, senza se e senza ma, la liberazione ed il ritorno in Italia di Cecilia Sala. Il sindaco di Massa invece commenta la vicenda con un post davvero imbarazzante che accosta la vicenda di Cecilia a quella dei due maro’ detenuti in India rinfacciando alla giornalista dei vecchi tweet sul tema”. Sulla vicenda della liberazione della giornalista italiana incarcerata in Iran e sul post in merito del sindaco Francesco Persiani che ha portato con sè una lunga scia di polemiche, interviene anche la Cgil di Massa-Carrara e Nicola Del Vecchio segretario provinciale. (La Voce Apuana)
Su altre fonti
Tra i molteplici e variegati punti di vista e le differenti ricostruzioni circolate sugli organi di stampa in queste ultime ore, ce n’è una in particolare che ha veramente del grottesco, che lascerebbe allibito qualunque osservatore dotato di un minimo di buonsenso e di razionalità. (Nicola Porro)
Era nelle carceri iraniane fin dal 19 dicembre del 2024. Cecilia Sala è stata liberata. (Radio Radio)
E la cassa di bitter portata giovedì dal direttore del Foglio, Claudio Cerasa, è servita sicuramente per festeggiare tutti insieme la fine dell’incubo e mettersi alle spalle il ricordo della prigione di Evin. (Corriere della Sera)
“Tartus è una regione della Siria e si trova più o meno sul mare. Il 16 dicembre scorso a Tartus c’è stata un’esplosione che è stata percepita in Turchia s 820 kilometri di distanza. Parliamo di un’esplosione percepita a 820 kilometri di distanza, più o meno la distanza tra Milano e Salerno”, ha affermato in un video il giornalista Franco Fracassi. (Il Giornale d'Italia)
La liberazione di Cecilia Sala da una prigione iraniana dove era stata rinchiusa senza alcun apparente fondato motivo - se si esclude il fatto che un ingegnere della stessa nazionalità del sequestrante (forse una spia e con documenti scottanti al seguito) era stato tratto in arresto in Italia tre giorni prima - è stato un fatto straordinario, una nobile vittoria italiana, ma non solo, per alcuni motivi che sarà meglio ricordare. (ROMA on line)
La 29enne si trovava in Iran per indagare sulla condizione delle donne nel Paese, quando è stata arrestata per non aver rispettato le leggi locali, così viene riferito dalle autorità di Teheran. L'ipotesi però più probabile, sin da subito, è quella di una ritorsione dopo l'arresto dell'iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, informatico 38enne bloccato il 16 dicembre all'aeroporto di Malpensa dalla Digos su richiesta degli Stati Uniti che ne vogliono l'estradizione. (la Repubblica)