Loggia Ungheria, indagato il pm Paolo Storari che consegnò i verbali secretati di Amara a Piercamillo Davigo

Liberoquotidiano.it INTERNO

05 maggio 2021 a. a. a. Quei verbali con le rivelazioni di Piero Amara sulla Loggia Ungheria erano secretati e non potevano uscire dalla Procura di Milano.

Amara, Davigo e Csm, è un terremoto: interviene la ministra Cartabia, panico toghe. Sulla vicenda ci sono tre fascicolo.

Il pm ha infatti consegnato quei verbali nell'aprile 2020 al consigliere del Consiglio superiore della magistratura Piercamillo Davigo, e appunto non avrebbe potuto farlo. (Liberoquotidiano.it)

Su altri media

Dopo aver fatto sempre il pm, Fava si ritrova dalla sera alla mattina giudice civile a Latina L’esposto a Palazzo dei Marescialli finisce per essere il frutto di una campagna di delegittimazione di Pignatone e Ielo. (Il Riformista)

Paolo Storari, pm di Milano, è indagato dalla procura di Roma per rivelazione del segreto d'ufficio in relazione al caso dei verbali degli interrogatori resi ai pm milanesi dall'avvocato Piero Amara. In particolare è del 9 dicembre 2019 il primo verbale in cui Amara dice di appartenere alla loggia segreta "Ungheria" (Sky Tg24 )

È solo l’ultima puntata legata alla storia dei verbali di Amara, ex avvocato esterno dell’Eni e già condannato per corruzione in atti giudiziari. Proprio per aver consegnato a Davigo quei verbali, privi di firma e timbri, Storari è indagato a Roma per rivelazione del segreto d’ufficio e dovrà recarsi sabato davanti ai pm capitolini. (Il Fatto Quotidiano)

Quei documenti segreti, dei quali lo stesso Davigo al Csm avrebbe parlato con diversi colleghi, facevano riferimento a. (ilmattino.it)

L’ex consigliere del Csm, dopo aver ricevuto quei verbali da Storari, ne avrebbe parlato ai primi di maggio con Davide Ermini, vicepresidente del Csm e con il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi. (Il Messaggero Veneto)

I verbali sono stati poi inviati ai giornali, insieme a una lettera anonima, da Marcella Contrafatto, segretaria dell'ex pm di Mani pulite, ora indagata per calunnia. Sulla gestione di quei verbali anche il capo dell'ufficio di Brescia, Francesco Prete, competente per i reati commessi dai pm milanesi, ha aperto un'inchiesta. (ilmessaggero.it)