Ucraina, acciaieria Azovstal in mano ai russi, arresi i combattenti

Sardegna Reporter ESTERI

La difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol è terminata e lo stabilimento ora è in mano ai russi.

“Le strutture sotterranee dell’azienda, dove si erano nascosti i militanti – ha spiegato -, sono passate sotto il pieno controllo delle Forze armate russe”.

Secondo i numeri diffusi dai russi (ma non confermati da Kiev), dal 16 maggio, “hanno deposto le armi e si sono arresi” 2.439 combattenti che si trovavano all’interno dell’impianto. (Sardegna Reporter)

La notizia riportata su altre testate

«A proposito, mentre sono prigioniero vi lascio le mie foto in alta qualità, mandatele a tutti i premi giornalistici e concorsi fotografici. Grazie dal rifugio di Azovstal, il luogo della mia morte e della mia vita», ha scritto nel suo ultimo post su Twitter il giovane combattente soprannominato «gli occhi di Azovstal» (Corriere della Sera)

TELEGRAM | Una delle ultime foto realizzata da Dmytro Kozatsky nella Azovstal. TELEGRAM | Una delle ultime foto realizzata da Dmytro Kozatsky nella Azovstal. (Open)

Alcuni sono stati portati dai russi in un'ex colonia penale nel territorio controllato dai separatisti filorussi, altri sono stati ricoverati in ospedale (Il Sole 24 ORE)

Alla fine anche Dmytro Kozatskiy, noto come Orest, è stato catturato dai militari russi. Fotografo dell’Azovstal catturato dai russi. Il fotografo, poco prima di finire nelle mani dei militari russi, ha pubblicato sui social un tweet che lascia poco spazio all’immaginazione: “È fatta. (Virgilio Notizie)

Volynsky risponde a domande poste dai russi: secondo i media russi, avrebbe confermato la presenza di combattenti stranieri ma non la presenza di figure straniere che avrebbero fornito ordini ed istruzioni (Adnkronos) - Sergei Volynsky, comandante della 36esima brigata dei marines ucraini, lascia l'acciaieria Azovstal con i suoi uomini come documentano video pubblicati su Telegram da canali russi. (ilmessaggero.it)

È in corso un’operazione, i cui dettagli non annuncerò. È il videomessaggio del vicecomandante del reggimento Azov – Sviatoslav ‘Kalina’ Palamar – che secondo i media russi si era arreso lasciando l’acciaieria di Mariupol (Il Fatto Quotidiano)