Green pass, niente più paletti per i datori di lavoro: salta il limite di 48 ore per i controlli sui dipendenti

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La norma prevedeva la possibilità per i datori di lavoro di controllare anche in anticipo il Green pass, ma non più di 48 prima dall’orario di entrata in servizio del lavoratore o della lavoratrice.

Salta quindi dal testo finale del Dpcm con le linee guida sulle verifiche del Green pass sul lavoro, pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, la previsione del limite di 48 ore di anticipo entro cui chiedere la verifica del certificato. (Open)

Su altre testate

Il vicedirettore della Gazzetta di Parma, Stefano Pileri, anticipa gli articoli che troverete domani sul quotidiano in edicola Domani primo giorno di Green Pass. (Gazzetta di Parma)

Al contrario, tutto questo con ogni probabilità farà nascere ulteriori risentimenti. Verificheranno nelle prossime ore». (La Stampa)

L'APPELLO. Green pass, i sindacati: "Abbiamo chiesto il rinvio, ma il Governo ci ha detto no". (Gazzetta del Sud)

L’obbligo di Green pass per tutti i dipendenti pubblici e privati entrerà in vigore “dal 15 ottobre” e non si torna indietro. L’unica ‘limatura’ che in queste ore si valuta a palazzo Chigi riguarderebbe un intervento sul credito di imposta per andare a ‘scontare’ ulteriormente il prezzo dei tamponi. (LaPresse)

La normativa sarà valida fino al 31 dicembre 2021, quando dovrebbe terminare lo stato di emergenza sanitaria, che non è escluso però venga ulteriormente prorogato Confartigianato: "momento delicato, importante informare". (Senigallia Notizie)

Chi non avrà il green pass è considerato assente ingiustificato dal lavoro: non scatterà la sospensione ma ci sarà il blocco dello stipendio, senza però conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto del lavoro. (La voce di Rovigo)