Juventus, il tesoretto Next Gen: oltre 100 milioni in sei mesi





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La Juventus, da tempo impegnata in una rifondazione che parte dalle radici del settore giovanile, ha trovato nel progetto Next Gen una miniera d’oro. Negli ultimi sei mesi, tra mercato estivo e invernale, la società bianconera ha incassato oltre 100 milioni di euro dalla cessione di giovani talenti cresciuti nella seconda squadra, l’ultimo dei quali è stato Nicolò Fagioli, passato alla Fiorentina per 19 milioni. Una strategia che, oltre a rafforzare le casse del club, dimostra come il vivaio sia diventato un pilastro fondamentale per sostenere la crescita economica e sportiva della Juventus.
Il progetto Next Gen, nato nel 2018 con l’obiettivo di far competere i giovani in Serie C attraverso una formazione Under 23, si è rivelato un’intuizione vincente. Non solo ha permesso ai ragazzi di maturare in un contesto agonistico, ma ha anche creato un meccanismo virtuoso che genera profitti significativi. Come sottolineato da Sportmediaset, la Juventus ha trasformato il suo settore giovanile in un “salvadanaio”, sfruttando il valore di mercato di quei giocatori che, pur non trovando spazio in prima squadra, possono essere rivenduti a cifre importanti.
Tra i nomi più noti che hanno contribuito a questo flusso di entrate, oltre a Fagioli, spiccano quelli di altri giovani promettenti, le cui cessioni hanno permesso di raggiungere la cifra complessiva di oltre 130 milioni di euro negli ultimi anni. Una somma che, reinvestita nel mercato, ha consentito alla dirigenza bianconera di affrontare le sessioni di calciomercato con maggiore agio, puntando su obiettivi di alto profilo senza dover ricorrere a esborsi eccessivi.
Tuttosport, nel suo editoriale odierno, ha definito la Juventus come una sorta di “Ex Gen”, evidenziando come il club abbia saputo monetizzare i frutti del proprio vivaio. Guido Vaciago, direttore del quotidiano torinese, ha commentato con una punta di ironia la strategia del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, paragonando la Next Gen a un “bancomat” che ha generato oltre 90 milioni di euro solo dall’estate scorsa. La domanda, però, resta: 19 milioni per Fagioli sono un prezzo giusto? Una questione che lascia spazio a riflessioni, ma che non sminuisce l’efficacia di un modello che sta dando risultati tangibili.