Csm e Loggia Ungheria. Qualche domanda ai nostri giudici

Tempi.it INTERNO

Si impone la prima domanda: perché entrano in scena corvi e piccioni?

Il profilo più importante della vicenda è però quello del merito delle dichiarazioni rese dall’avv.

È doveroso che, ciascuno per la parte che gli compete, i quesiti prima accennati trovino risposte senza reticenze e senza ritardo

Ma le cose non stanno esattamente così; altri volatili, forse ancor più pericolosi, volteggiano nel grigio cielo della magistratura italiana. (Tempi.it)

Ne parlano anche altri giornali

In ogni caso, la somma fra il caso Palamara e i corvi al Csm mette in evidenza che purtroppo la magistratura italiana è attraversata da una crisi drammatica e devastante. Invece tutto ciò sta avvenendo perché la magistratura sta implodendo per combustione interna, come l’URSS nel 1989 (L'HuffPost)

Il gup del Tribunale di Firen Convocati dal giudice i poliziotti della Postale che investigano sul «server occulto». (La Verità)

Il segreto degli atto non può essere opposto al Csm, perché è esattamente il contrario della realtà' cronaca. L'ex magistrato oggi a Omnibus. (TG La7)

«Intercettazioni inutilizzabili», sostengono a Perugia i legali di Luca Palamara, come già hanno fatto quelli di Cosimo Ferri. Per questo, l'avvocato Benedetto Buratti che difende l'ex pm con Roberto Rampioni e Mariano Buratti, annuncia che chiederà la dichiarazione di inutilizzabilità delle intercettazioni nel processo di Perugia. (ilGiornale.it)

Avevamo, sì, accostato la cupola della magistratura (come è stata definita da diversi magistrati anche abbastanza moderati) al ricordo della P2. Comunque, a quanto pare, Davigo (che avrebbe ricevuto questi documenti sconvolgenti un anno fa), non consegna il plico al Csm. (radiospada.org)

«Ogni lasciata è persa», proverbio di solito pertinente agli affari di cuori, a volte s’attaglia pure alle inchieste: ad esempio ai tabulati telefonici mai acquisiti dall’indagine milanese sulle affermazioni rese nel dicembre 2019 al procuratore aggiunto Laura Pedio e al pm Paolo Storari dal controverso dichiarante Piero Amara circa l’esistenza di una lobby giudiziaria «Ungheria» condizionante alti livelli dello Stato. (Corriere della Sera)