Alzheimer: come funziona il primo farmaco approvato

La Repubblica SALUTE

Si chiama aducanumab (nome commerciale Aduhelme) e questa bizzarra sequenza di lettere - per quanto difficile da ricordare - segnerà una tappa nella lotta alla malattia diventata un'emergenza mondiale: quasi 25 milioni di persone colpite, al ritmo di un nuovo caso ogni sette secondi

Non restituirà la memoria perduta, ma promette di rallentare il devastante processo di distruzione del cervello che passa sotto il nome sinistro di Alzheimer: è il farmaco approvato dalla Food&Drug Administration, l'ente regolatorio statunitense (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Lo stesso test di adacanumab era stato considerato fallito in un primo momento, prima che un approfondimento delle analisi dimostrasse un certo beneficio sulla malattia allo stadio iniziale. La terapia consiste in una iniezione al mese per via endovenosa che nella terapia contro l’Alzheimer contribuirebbe a rallentare il declino cognitivo dei pazienti che si trovano allo stadio iniziale della malattia. (vistanet)

Ad aver contribuito in maniera determinante è stata l’equipe del professore Giancarlo Logroscino, luminare della Neurologia e Direttore del Centro Malattie Neurodegenerative di Tricase, centro innovativo di sperimentazione e ricerca. (TeleRama News)

Oggi più di 40 milioni di persone in tutto il mondo vivono con l'Alzheimer e demenze correlate. Approvazione del Farmaco da parte del FDA - La Fda (Food and Drug Administration) ha approvato per la prima volta in quasi 20 anni un farmaco contro l'Alzheimer. (CoratoViva)

Approvato il primo farmaco efficace contro il morbo di Alzheimer, via libera dell’Fda. Via libera da Fda, dopo 20 anni approvato il primo farmaco contro l’Azheimer. L’approvazione del farmaco di Biogen da parte dell’Fda è stata quantomeno controversa. (News Mondo)

ll numero di persone con demenza, e principalmente Malattia di Alzheimer, potrebbe triplicare nei prossimi 40 anni con costi sociali ed economici elevatissimi. Gli studi consistevano in studi di dose-range in doppio cieco, randomizzati, controllati con placebo in pazienti con malattia di Alzheimer. (InfermieristicaMente)

La terapia consisterebbe in un un’iniezione al mese per via endovenosa che contribuirebbe a rallentare il declino cognitivo di coloro che si trovano allo stadio iniziale della malattia.Ma in termini di cautela la sua approvazione sembrerebbe dividere la comunità scientifica:Come spiega all'Agenzia giornalistica italiana (Agi), direttore del Dipartimento di neuroscienze-neuroriabilitazione dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Ircss) al San Raffaele di Roma, la limitazione del medicinale riguarda la possibilità di utilizzo solo nei pazienti in cui è presente la beta-amiloide, il recettore bersaglio della terapia, pertanto il 30% dei pazienti non risulterebbe adatto a ricevere il farmaco. (Calciomercato.com)