Il nuovo Papa e la politica estera: quell’accordo con la Cina che ha visto protagonista Parolin

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Il Riformista ESTERI

Chiuse le porte della Cappella Sistina, i cardinali dovranno scegliere colui che guiderà la Chiesa cattolica dopo Papa Francesco. Una scelta in cui uno dei tanti punti interrogativi sarà anche quello della politica estera del futuro pontefice. Perché se la Santa Sede non è una superpotenza militare, di certo lo è dal punto di vista religioso, culturale e politico. E la sua rete diplomatica rende il Vaticano un interlocutore privilegiato di qualsiasi governo. (Il Riformista)

La notizia riportata su altre testate

La sua strenua difesa dei diritti umani, della libertà religiosa e dei valori democratici lo ha reso un bersaglio del regime cinese. (Tiscali Notizie)

E così, il Segretario di Stato vaticano è finito affossato, in questi ultimi giorni, da un fuoco che poteva essere considerato “amico”, che diffondeva discorsi di cardinali che erano critici sul suo operato o sulla sua posizione. (Il Messaggero)

E così, il Segretario di Stato vaticano è finito affossato, in questi ultimi giorni, da un fuoco che poteva essere considerato "amico", che diffondeva discorsi di cardinali che erano critici sul suo operato o sulla sua posizione. (Il Gazzettino)

La Cina e l'attacco di Zen. Altre picconate a Parolin

In effetti, la tempesta si è scatenata, ma l’anziano porporato, 93 anni compiuti a gennaio, che Papa Francesco non ha mai voluto ricevere, non ha mai citato il segretario di stato e neanche la politica vaticana verso il Celeste Impero. (Nicolaporro.it)

Eppure tra i cardinali che da domani verranno chiusi a chiave all'interno della Cappella Sistina, ci sono dei progressisti che non supportano questi due papabili candidati e che tramano contro di loro, come riporta un articolo de Il Messaggero. (HuffPost Italia)

Arrestato tre anni fa, sospettato di avere contravvenuto la legge di sicurezza nazionale, rilasciato dietro cauzione, ha ottenuto il passaporto per 10 giorni. (il Giornale)