Le nuove regole Ue sull'intelligenza artificiale, i dubbi sui controlli di massa concessi alla polizia: cosa prevede l'AI Act

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Il regolamento europeo fissa alcuni importanti divieti sull'uso dell'intelligenza artificiale per i privati cittadini. Ma non per le forze dell'ordine: ecco che cosa possono fare e perché c'è il timore di un controllo di massa in stile cinese Dal 2 febbraio sono entrate ufficialmente in vigore le prime misure dell’AI Act, il regolamento dell’Unione Europea sull’uso e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. (Open)
La notizia riportata su altri media
Si comincia dagli usi vietati, come il riconoscimento delle emozioni a scuola o sul lavoro, poi ad agost… Domenica 2 febbraio entrano in vigore le prime disposizioni del discusso AI Act, la normativa approvata lo scorso anno dall’Unione – prima al mondo - per conciliare algoritmi e diritti fondamentali. (la Repubblica)
Gli Stati membri hanno tempo fino al 2 agosto per definire le sanzioni da comminare per chi non rispetta questi divieti tutti europei, e sempre entro la stessa data i governi dovranno individuare apposite autorità responsabili. (EuNews)
È la base su cui l’Unione Europea ha prodotto l’AI Act, la prima normativa al mondo a disciplinare l’uso di una tecnologia nuova e di cui si fatica ancora a riconoscere in pieno le potenzialità. Una legge per regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa, con l’obiettivo di prevenire potenziali danni contro i diritti dei cittadini europei e la sicurezza pubblica. (Panorama)

Mentre altre disposizioni del regolamento diventeranno applicabili in fasi successive, il divieto delle pratiche di IA ritenute inaccettabili è ora legge. L’obiettivo principale dell’AI Act è garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano sicuri, affidabili e rispettino i diritti fondamentali delle persone, promuovendo al contempo l’innovazione e la crescita economica. (Libero Tecnologia)
Sebbene l’Unione europea sia stata la prima a intraprendere questo percorso normativo, l’AI Act non ha ancora trovato una replica simile in altri ordinamenti giuridici, quindi non possiamo ancora parlare di un “Bruxelles effect” come accaduto per il Gdpr, anche se diversi Paesi stanno monitorando, e criticando, da vicino l’evoluzione della normativa. (Cyber Security 360)
In particolare l'AI Act vuole creare norme uniformi per quanto riguarda lo sviluppo, l'immissione sul mercato, la messa in servizio e l'uso di sistemi di intelligenza artificiale (sistemi di IA) nell'Unione, in conformità dei valori dell'Unione, promuovere la diffusione di un'intelligenza artificiale (IA) antropocentrica e affidabile, garantendo nel contempo un livello elevato di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea («Carta»), compresi la democrazia, lo Stato di diritto e la protezione dell'ambiente, proteggere contro gli effetti nocivi dei sistemi di IA nell'Unione, nonché promuovere l'innovazione. (Fiscoetasse)